Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

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Contributi in agricoltura: che ne pensate?

Dopo aver reso onore a un grande uomo come Teobaldo Cappellano, intendiamo riprendere l’attività bloggarola lanciando un dibattito con cui chiediamo l’opinione dei nostri lettori su un argomento importante, ma troppo spesso controverso, spinoso e magari male interpretato: i contributi pubblici in agricoltura. Se ne sentono troppe: chi dice che sono indispensabile, chi dice che sono uno sperpero di denaro pubblico; chi sostiene che dovrebbero essere calcolati in base all’inflazione, chi invece pensa che le uniche entrate in un’azienda dovrebbero provenire dal mercato… E ancora, chi è favorevole al “fondo perduto”, chi reputa più indicati dei prestiti a tassi agevolati; chi vuole che l’azienda di montagna non abbia alcuna imposta (per la funzione anche sociale che svolge, oltre che lavorativa), chi vuole che anche quelle paghino come un’azienda qualsiasi…. il tutto condito dalle innumerevoli considerazioni su dazi, PAC, quote latte, insediamenti giovanili, import/export, GDO, mercati contadini, ecc ecc…. Insomma, vorremmo sapere da chiunque ci legge (sia agricoltore che non) un pò di opinioni in merito. A voi la parola!

Anatra Barberia

 Cascina Peschiera propone, a pochi ma buoni e fedeli clienti, una produzione di insaccati di anatra di Barberia. La filosofia di allevamento e trasformazione è sempre la stessa, ne parlo sul blog di Cascina Peschiera (vedi).

Questa mia ultima fatica nasce anche un pò da questa cosa qui (vedi). Eggià! continuo a sognare un mondo rurale che non c’è più: fatto da contadini protagonisti, non da conferenze e relatori dalle buone, anzi buonissime, intenzioni. Eggià! Però, neh? ” Pà fòl al bocia”  (By Corsaro)

Udite udite…

E’ nato il blog dell’A.T.A.


per vederlo andate su:



www.associazionetutelaagricoltori.blogspot.com

 

Ci sarebbe un sondaggio, anche per chi non è del mestiere ma gli sta a cuore il destino dei contadini (c’e ne sono ancora) italiani. Grazie!

De.Co: la storia continua!

  Ufficio Stampa 

Via Dalmazio Birago, 77  73100 Lecce – fax: 0832.25.61.92

 

 

                 COMUNICATO STAMPA

Compilare la carta d’identità di un territorio attraverso le sue stesse risorse tipiche e farla diventare passaporto per il mondo. È quanto suggerisce 

De.Co. Denominazioni Comunali. Sviluppo Locale e Strumenti di Marketing Territoriale

il libro scritto da Roberto De Donno per i tipi di Veronelli Editore.

L’autore, docente di Marketing Territoriale alla LUM Jean Monnet di Bari, torna sull’argomento già affrontato in una precedente fortunata pubblicazione, studiando a fondo le possibilità di applicazione pratica della denominazione e le opportunità di sviluppo ad essa collegate.

Tanto più che le risorse locali, opportunamente valorizzate, si candidano ad essere proposte distintive suimercati mondializzati e uniformati, accreditandosi come eccellenze che concorrono ad elevare gli standard di qualità della vita.

In questo contesto, infatti, le Denominazioni Comunali, nate dallo straordinario intuito di Luigi Veronelli(giornalista e critico “sociale”), assumono un ruolo strategico non solo nella salvaguardia delle produzioni locali (siano esse agroalimentari, enogastronomiche o artigianali), valorizzando il processo identitario di un luogo, ma anche nella promozione del territorio sul mercato globale.

Il volume di De Donno ha il pregio principale di affrontare tematiche complesse con un approccio divulgativo, articolandosi in quattro parti. L’apertura è dedicata ad una complessa indagine storica sulla  tradizione gastronomica italiana, ricca di riflessioni anche socio-letterarie. La seconda parte mostra, attraverso il confronto delle De.Co. con le legislazioni nazionali ed europee, le criticità normative della loro adozione. La terza parte analizza le potenzialità delle De.Co. come strumento di marketing territoriale.

L’ultima parte, infine, propone le esperienze dei comuni di Caltagirone, Mezzago, Sarule e Specchia, rappresentativi di una politica di valorizzazione territoriale lungimirante.

«Di fronte all’attuale “globalizzazione” – scrive l’autore – diverse realtà cercano di tutelare e valorizzare il proprio territorio preservandolo dalla standardizzazione “culturale” che investe anche gli antichi saperi e sapori enogastronomici locali. Tale necessità può essere soddisfatta solo attraverso l’utilizzo di strumenti adeguati di tutela e di promozione dei propri “prodotti”, o meglio dell’offerta di un territorio trasformandola da “valore inespresso” a “reale opportunità” di sviluppo»

Ad un’attenta lettura, il libro di De Donno si rivela essere un utile strumento per quanti desiderano approfondire il processo di valorizzazione identitaria “dal basso”. Esso, infatti, si rivolge non solo agli amministratori comunali, ma anche al vasto pubblico di professionisti, docenti, studenti e cittadini che desiderano avere una reale conoscenza dello strumento di marketing territoriale per lo sviluppo endogeno del territorio.

 

 

 

 

Ho ricevuto l’email con in allegato questa iniziativa…Mi sembra BONA, PULITA e GIUSTA!  (ih ih ih)

Per info:        relazioni_esterne@infodeco.it       visita il sito dell’autore:  http://www.dedonno.net/