Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

Archivio per la categoria 'proposte corsare'

Patè di anatra Mulard

 

E’ un patè di carne e fegatini di anatre Mulard allevate in libertà all’aperto in Cascina Peschiera.

Nulla a che vedere con i patè derivati da fegati di animali sottoposti a costrizioni, gabbie, sofferenze ed ingozzamenti forzosi.

Ottimo come aperitivo spalmato su crostini di pane.

VENDITA ONLINE: www.corsaridelgusto.it

(By Corsaro)

Salami d’anatra senza aggiunta di carne suina

s.anatra2In Cascina Peschiera (clicca) sono disponibili gustosi salami d’anatra Mulard senza l’aggiunta di carne, lardo o pancetta di suino. Anche il budello per l’insacco è di bovino.

Per ammorbidire la carne magrissima dell’anatra usiamo della pancia di vitella Piemontese e il risultato ci ha sorpreso.

Rimane un salame stagionato non grasso, dal sapore delicato da gustare a fette non troppo spesse.

Per chi ne abbia necessità RELIGIOSE, o di carattere SALUTISTICO, Cascina Peschiera offre un prodotto garantito senza contaminazioni di carne suina. Prossimamente ci sarà il Salame d’oca Ecumenico, prodotto più conosciuto e anch’ esso senza contaminazini di suino. Quest’ ultima golosità avrà un ulteriore “chicca” che in tutta la galassia non potete trovare…Non svelo nulla adesso, pazienza fino a quest’ autunno. (By Corsaro, foto Cascina Peschiera)

Bottega online Cascina Peschiera

Filera corta?

Ok: cortissima!

Cascina Peschiera bottega online, ecco la mia filiera corta.

Con una buona piattaforma e-commerce, tanta buona volontà e un pizzico di pazienza si può gestire un gran lavoro. Infatti, per i prossimi tempi, ho scelto di gestire la mia attività proprio con un sito e-commerce dedicato. 

Un negozio sempre aperto con la possibilità di diverse gestioni del catalogo: dettaglio e commerciale.

Certo! Un pò avveniristica la scelta. In Italia c’è nemmeno un 30% che usa internet per fare acquisti, ma è una stima in crescita. Con il tempo, il sistema e-commerce, crescerà. Soprattutto per il commerciale, perchè, piaccia o no, abbatte i costi di una gestione tradizionale fatta di agenti, cataloghi cartacei e compagnia bella.

Sono avanti? Come sempre! I Corsari corrono con la testa, son mica lenti…lenti-formi!

 (By Corsaro)

Alta Langa: il castello di Prunetto

Siamo in Val Bormida, alta Langa.

Si pregano i lettori un pò troppo “fini”  di abbandonare la lettura.

Qui non c’è la Langa delle cartoline perfettine, del boom enogastronomico, del “sei stato nelle Langhe?”,  dei vini buoni, puliti e giusti, delle villazze, dei nani da giardino, del megamutuo per fare 8 metri quadri di cantina (è un investimento, ecchecazzo!), delle costruzioni futuristiche fatte dai guru che, in verità,  fanno schifo ma, i leccaculo, che abbondano, considerano “creazioni artistiche”, dei plin per turisti, delle “vasche” in Via Maestra, del “ohhh che meraviglia, sembra un acquarello!”,  del “a settembre i colori sono bellissimi”, del “esporto quasi tutto in U.S.A”, del  “Tokio è il futuro”, del “bisogna farle tutte” (le fiere), del pick up per fare la spesa…(ma dai, senza offesa, la mia è tutta invidia!)

Qui siamo in una ex zona depressa, forse lo è ancora, dove la gente ha dovuto lottare con i fantasmi dell’isolamento, della fortuna dei vicini, (che fa ombra) e anche di quella vicenda, vergognosa,  che è durata quasi un secolo: l’ACNA di Cengio. (clicca e leggi i fatti)

Domenica 21 giugno 2009 i Corsari del Gusto erano a Prunetto (CN) presenti al battesimo di una associazione di 20 produttori dell’alta Langa, nata per valorizzare le loro leccornie. (clicca e leggi) Che dire? Un posto da favola, un panorama selvaggio come natura a fatto, noccioleti ogni dove, un castello che domina ed è stato recuperato e restaurato grazie alla lungimiranza di una amministrazione locale determinata.

Insomma,  niente offerte dagli effetti speciali, riempipista studiati a tavolino dai markettari del gusto mascherati da nonnina di capuccetto rosso,  ma una offerta a misura di famiglia: pic nic nel prato attorno al castello con piatto di specialità (2 euro) , visita giudata nel suo interno che ospita anche un piccolo museo di attrezzature agricole del passato e, unico nella galassia,  (lo dice lo staff) il museo del mulo. Eggià il mulo: il simbolo per autonomasia del vero alpino doc (“Di qui non si passa”). Concentrati in due stanze del castello, all’ultimo piano, tutte le attrezzature che servivano nella gestione dei muli che prestavano servizio militare nel corpo degli alpini.

Andateci che è una gita “normale”! (By Corsaro)