Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

A proposito di acqua…

LA STAMPA – GAZZETTA PIEMONTESE GIORNO 25 novembre 1895:  (mi scuso per gli errori dovuti a motivi tecnici) Se il Municipio di Torino non ha il coraggio di sobbarcarsi a nuovi debiti per la provvista di questo capitale, rediga per lo meno il progetto dell’acquedotto da eseguirsi, e si faccia così un concetto preciso della spesa necessaria  dell’utile annuo possibile; egli troverà poi numerosi i capitalisti, i quali, pur di ottenere la concessione d’esercizio con quell’utile annuo dia il Municipio potrà con animo sicuro guarnenti.’, si incaricheranno della esecuzione dell’opera. Per tale modo il prezzo dell’acqua potrà essere stabilito dallo stesso Municipio, ed il capitalista dovrà accontentarsi di un guadagno limitato, pur rimanendo  la gestione dell’acquedotto sotto la sorveglianza diretta dell’Amministrazione comunale. E a proposito di acqua potabile per Torino, un’altra proposta è venuta fuori non è molto. È il progetto che con un acquedotto, dai tenimenti Bresciano, in territorio di Savigliano, fornirebbe il servizio di acqua potabile nei Comuni di Savigliano, Cavallermaggiore, Bra Racconigi, Sommariva Bosco, Carmagnola, Carignano, Moncalieri, Chieri, Cambiano e Torino. Appena quota nuova proposta venne fuori, i prefetti di Torino e di Cuneo nominarono con lodevole premura una commissione interprovinciale per l’esame di essa. Venne incaricato il professore Federico Sacco per lo studio geologico della regione in cui trovatisi le sorgenti proposte, e questi presentò in una elaborata relazione il risultato dei suoi studi, dichiarandosi completamente favorevole- all’acquedotto progettato. . . Venne fatto l’esame chimico e batteriologico delle acque proposte, ed nuche questo esame diede ottimo risultato. In base a questi studi ed a queste risultanze, la Commissione interprovinciale si dichiarò favorevole alla esecuzione di questo acquedotto. Naturalmente, toccherebbe ora ai Municipi interessati di prendere l’iniziativa riunendosi in consorzio e provvedendo ciascuno (col concorso del Governo, che si crede non possa essere negato), un capitale od una annualità corrispondente, proporzionale al volume di acqua che dovrà utilizzare. L’acquedotto avrebbe in totale una lunghezza di poco più di (10 chilometri, ma il concorso degli altri dieci Comuni interessati renderebbe limitata la spesa richiesta alla nostra città. Il Professor  Sacco, nella sua relazione, riguardo a questo progetto, cosi conchiude:  Dalle osservazioni generali e particolari fatte, riguardo al progetto di derivazione di acqua potabile della regione Priglia presso Savigliano. si possono dedurre le seguenti conclusioni principali:  1° La regione acquifera della Priglia é alimentata da tre importanti bacini idrografici: Grana, Maira e Varaita, specialmente dai due ultimi; quindi il volume d’acqua emungibile è grandissimo; e perciò tale che, oltre all’abbondante quantitativo usato per irrigazione, una parte ancora molto notevole può essere devoluta ad altro scopo, utilizzata cioè come acqua potabile.  2″ L’acqua in questione fa parte di una grandiosa e potente falda sotterranea, che scorre sotto l’alta valle padana, costituendovi complessivamente una specie di amplissimo serbatoio naturale, però con libero deflusso verso il nord; da tali condizioni deriva una relativa costanza di detto deflusso indipendentemente dalle varianti esterne. u 3° La natura litologica essenzialmente silicea, sia dei bacini montani di raccoglimento, sia dei terreni di pianura attraversati dalla falda acquea, ed inoltro la zonula terroso-argillosa, quasi impermeabile, che ricopre e protegge contro le azioni esterne, detti terreni ghiaiosi del piano, ci assicurano della bontà di tale acqua dal lato chimico. u 4° La sovraccennata cuticola protettiva il libero deflusso della falda acquea attraverso a molti chilometri di sabbie ghiaiose dilavate, essenzialmente silicee, agenti da efficace filtro naturale, nonché la profondità di detta falda acquea, sono condizioni favorevolissime per renderla eziandio assai buona sotto il punto di vista batteriologico e tecnico,  La proposta dei signori Bresciano dovrebbe adunque essere presa in considerazione. Ma, lo ripetiamo, per la proposta Bresciano, o sia per altra proposta, una decisione definitiva va presa; é questo non potrà mai avvenire finché si seguita a procedere a tentoni, senza uno stadio profondo di tutte le regioni che circondano il nostro territorio. Soltanto questo studio ci dovrà indicare la migliore soluzione del grave problema, e soltanto il Municipio ha il dovere e la possibilità di provvedere energicamente a che questo studio sia fatto. (La Stampa Archivio storico, clicca)

acquedotto

I Signori Bresciano erano Carlo ed Annibale Bresciano, fratelli di mio bisnonno Edoardo. Sono ancora in possesso del progetto sopraesposto (sopra la copertina) e della relazione del Professor Sacco. E’ passato un secolo da questo tempo e le “chiare e fresche acque della regione Priglia” sono divenute torbide e piene di liquame da allevamenti zootecnici. Anzi!  C’è perfino qualcuno che in questa zona, altamente vulnerabile, e dove oggi sorge l’acquedotto civico della città di Savigliano,  vuole costruirci una centrale per la produzione di Biogas! E molto preoccupante ‘sto fatto!  Queste sono tecnologie nuove di cui si dovrebbe valutare per bene ogni effetto: non solo pensare a discutibili e personali tornaconti.

Si dovrebbe anche sentire il parere della cittadinanza: siamo o non siamo in una democrazia? 

Uh, pardon: siamo in Itaglia! (By Corsaro)

 

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