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liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

IL RADDOPPIO DEI CONTRIBUTI AGRICOLI A PARTIRE DAL 1 GENNAIO 2009

L’articolo che segue è riportato qui. Lo avevo già segnalato ma invano, meglio pensare a produrre? Io che dalla fase “produttiva” ci sono già passato (e sopravvissuto) penso che è meglio andare cauti e fare economia. Cominciare, per esempio, a controllare le tantissime “spese accessorie”, di una azienda agricola che stanno, anno dopo anno, lievitando. La lettera che segue, se vera, ci apre uno scenario non troppo roseo: IL RADDOPPIO DEI CONTRIBUTI AGRICOLI A PARTIRE DAL 1 GENNAIO 2009 Spero vivamente che si tratti di un errore.

 

7 marzo 2008: sciopero degli agricoltori Italiani PDF Stampa E-mail
giovedì 06 marzo 2008

Riportiamo il comunicato di M.A.B. Online, il Movimento Autonomo di Base, riguardo a uno sciopero generale del comparto agricolo indetto per domani 7 marzo 2008:

VERTENZA PREVIDENZA AGRICOLA
ALLORA E’ VERA E PROPRIA CENSURA
SE CI FERMIAMO ORA, POSSIAMO CHIUDERE LE AZIENDE:
VENERDI’ 07 MARZO 2008 E’ INDETTO LO SCIOPERO GENERALE DEL COMPARTO AGRICOLO 
STIAMO SUBENDO LA CENSURA: DICE CHE SIAMO QUELLI CHE NON VOGLIONO PAGARE! NON E’ VERO: LA NEGAZIONE DELLA VERITA’ SERVE PER ASSOLVERE LA RISTRUTTURAZIONE-TRUFFA IN QUANTO L’INPS, TITOLARE DEI CREDITI, NON VI POTRA’ MAI RINUNCIARE E LE IMPRESE  CHE HANNO RISTRUTTURATO HANNO DATO SOLTANTO UN ACCONTO, NON SONO LIBERATE DAL DEBITO E LE IPOTECHE NON SARANNO CANCELLATE.
 
Il min. DE CASTRO sapeva ed ha taciuto che la ristrutturazione era soggetta a procedura di infrazione da parte dell’U.E. (22-02-2007) però l’ha fatta andare ugualmente avanti nell’interesse di chi ci sta guadagnando (Banche e associazioni) ed ora conta sull’operazione-censura per farci passare per quello che non siamo: debitori incalliti e furbastri che, come tali, devono subire il sopruso nel silenzio dei colpevoli. DOBBIAMO CONTINUARE LA MOBILITAZIONE E LO SCIOPERO, tutti uniti ed insieme. SALVIAMO IL NOSTRO LAVORO, LE AZIENDE E LE PROPRIETA’.
 
Siamo alla vigilia del collasso definitivo delle nostre aziende, oltre alla ristrutturazione-truffa vi sono altre cose non meno gravi:

1.    compensazione INPS-AGEA.
2.    ettarocoltura L. 81/06 entrata già in fase applicativa con
3.    accertamento d’ufficio.
4.    aumento dei contributi del 100% dall’1-1-2009.

Intanto le Autorità non tengono conto che SENZA REDDITO NON SI PUO’PROPRIO PAGARE. Ricordiamo:

–    CRISI DI MERCATO DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI, OLIO E VINO.
–    COSTO INSOSTENIBILE DEL GASOLIO E DELL’ENERGIA ELETTRICA.
–    AUMENTO DEI COSTI DI FERTILIZZANTI (che con l’Euro forte dovrebbero scendere ed invece salgono lo stesso senza che nessuno controlli!). 

FACCIAMO APPELLO AI BRACCIANTI AGRICOLI, Noi non siamo contro di Voi, evitiamo la guerra tra poveri. Stiamo lottando affinché i posti di lavoro restino: SE CHIUDIAMO ANCHE VOI CHIUDETE E PERDERETE DEL TUTTO LA DISOCCUPAZIONE AGRICOLA. E ricordate che l’ettaro-coltura colpirà anche molti di Voi che portano avanti dei piccoli appezzamenti per cui riceverete la cancellazione d’ufficio e la perdita dei benefici.INSOMMA, NOI DOBBIAMO LOTTARE INSIEME AFFINCHE’ QUESTI PROCESSI SIANO GUIDATI E SEGUITI, ALTRIMENTI SAREMO TUTTI MORTI. 
UNICO Agricoltura                                                     
Coordinatore Comitati M.A.B
Il presidente nazionale, Antonio De Franco
Responsabile iniz.  Luigi Protopapa – Tagliente Cosimo 
 

Ebbene, cerchiamo di spiegare il perché di questo sciopero, e quindi, andiamo con ordine. Il tutto dovrebbe essere cominciato nel 1994, quando il Governo Berlusconi sopprime lo SCAU, ovvero l’ex Ente di Previdenza Agricola. A questo punto i debiti con lo SCAU (i quali vengono ceduti all’INPS) che erano stati calcolati fino al 31/12/1997, sarebbero dovuti essere ricalcolati, in quanto col Decreto Legislativo 146/97 dall’ 1/1/98 l’importo dei contributi scese di circa la metà grazie al fatto che fu finalmente adottata come imponibile la “retribuzione contrattuale” e non più la “paga media convenzionale”. Cosa succede però? Succede che nel 1999 il Governo D’Alema non effettua il ricalcalo, come stabilito invece dal Decreto Legislativo 146/97 ed, in più, cede i debiti alla SCCI spa.. Tutto questo, come evidente, ha provocato che le cartelle di pagamento fossero emesse sulla base dei contributi calcolati fino all’anno 2001, con importi errati e per di più gonfiati da un imponibile sbagliato, gravato inoltre da interessi di mora anche anatocistici.

Inoltre, è mancata nel 1987 l’armonizzazione con l’Unione Europea, la quale stabiliva che non erano possibili aiuti alle aziende da parte dello Stato se non in caso di situazioni di svantaggio o di ubicazione in aree deboli, e che definiva, pertanto, le ditte agricole come “aziende svantaggiate”. Tale armonizzazione, invece è entrata in vigore solo nel 2002. Questo ha comportato che fino all’anno 2001 i contributi delle aziende agricole fossero calcolati sempre in misura superiore e che tali aziende si fossero viste applicare delle aliquote contributive tipiche di “zone normali”. Questo fa capire quanto debba essere considerato necessario un ricalcalo dei debiti delle aziende agricole stesse. Il problema è che tale ricalcalo continua a non venire effettuato.

A questo dobbiamo aggiungere che nel 2003 il Governo Berlusconi vara la Legge n° 350/03 che ai commi 20 e 24 dell’articolo 4 annulla le sanzioni su tutta la posizione debitoria della Previdenza Agricola fino a tutto il settembre 2003 incluso, per cui in ambito agricolo non si applicano gli interessi di mora sanzionatori, introducendo un diritto soggettivo per la figura degli agricoltori.

Sono molte ed altre le considerazioni che portano avanti gli agricoltori e contiamo di approfondire il tutto e di esporre al meglio possibile le loro ragioni e le loro istanze nel non voler accettare quello che viene presentato come un “condono” e che viene dagli agricoltori percepito come un sopruso e che in effetti tale sembra e porterà il settore agricolo ad indebitarsi ulteriormente con le banche e probabilmente lo Stato a incassare meno del dovuto.

Nel 2006 il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Paolo De Castro, ufficializza una operazione detta di regolarizzazione dei contributi previdenziali agricoli. In realtà, non si tratta di altro se non di una “cartolarizzazione”, ovverosia, i contributi previdenziali degli agricoltori non saranno nemmeno versati direttamente all’INPS, ma proprio alla  SCCI spa. in quanto questa si è vista cedere dall’INPS il debito, e a sua volta ha venduto questo debito del valore nazionale di 5,7 miliardi di euro a un valore inferiore alla Unicredit Banca e Deutsche Bank., probabilmente al 70%.

A questo punto risulta chiaro che lo Stato per poter rientrare  al 100% dell’ingiusto suo credito, ha dovuto gonfiare quel 70% in modo proporzionale.

Francesca Lippi

2 Commenti »

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2 Risposte a “IL RADDOPPIO DEI CONTRIBUTI AGRICOLI A PARTIRE DAL 1 GENNAIO 2009”

  1. 1

    Luca Ripellino dice:

    Questo è lo Stato, e soprattutto questa la politica DALLA PARTE DELLA GENTE!

  2. 2

    cristian dice:

    ci voglionoi far scannare a vicenda

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