Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

Storie di Dei, di Titani e di uomini (veri)

Dato che forze tutt’altro che oscure ci costringono e ci umiliano nel nostro quotidiano non possiamo fare altro che sederci e guardare che…passino in fretta questi tempi vuoti e miseri fatti di nulla, di imbonitori e pifferai.  Una buona lettura può aiutarci a comprendere meglio tante cose e sicuramente i grandi classici sono un faro illuminante. Riporto il mito di Prometeo, figlio del Titano Giapeto, del suo amore verso il genere umano e del prezzo che pagò per questo.

Buona lettura.

Guardando la Terra dall’alto dell’Olimpo, Giove la vedeva deserta e desolata. Era abitata da uomini e da animali, ma essi vivevano miseramente, nascosti nelle loro tane e nelle profonde caverne dalle quali non osavano uscire che raramente: solo di notte, gli uni temendo gli altri, s’avventuravano fuori in cerca di cibo.

Giove pensò che questa continua paura doveva finire e chiamò Epimeteo, figlio del titano Giapeto, e gli disse di scendere sulla Terra affinchè donasse ad ogni essere quanto gli occorresse per difendersi e procurarsi il cibo senza più timore.

Epimeteo, sceso sulla Terra, diede a tutte le creature quanto ad esse occorreva: qualcuna ebbe zanne ed artigli; altre ebbero ali per volare, fiuto sottile, udito pronto; altre ancora ebbero la velocità nella corsa, altre l’astuzia, altre la forza.

Soltanto l’uomo, timoroso e pauroso, rimase nascosto e non si fece avanti per cui Epimeteo si dimenticò di lui e non gli diede nulla.

Di ciò s’accorse Prometeo, fratello di Epimeteo. Prometeo era il più intelligente di tutti i Titani. Aveva assistito alla nascita di Minerva, dea della sapienza, dalla testa di Giove, e la dea stessa gli aveva insegnato l’architettura, l’astronomia, la matematica, la medicina, l’arte di lavorare i metalli, l’arte della navigazione.

Prometeo amava molto il genere umano e aveva a sua volta generosamente insegnato tutte queste arti ai mortali. Aveva, però, ancora un pensiero: insegnare agli uomini il segreto del fuoco, poiché non poteva accettare che soccombessero alla forza della Natura o alla ferocia delle belve, pensò di dar loro questo prezioso dono che li avrebbe resi i padroni indiscussi della Terra. Col fuoco gli uomini avrebbero potuto scaldarsi d’inverno, cuocere la carne che, come animali e con gran fatica, mangiavano cruda; tenere lontane le fiere, illuminare le caverne e la notte; avrebbero potuto fondere i metalli e darsi così attrezzi per lavorare la terra ed armi per difendersi e cacciare.

Ma esso apparteneva agli Dei che ne erano assai gelosi ed era ben protetto nelle viscere della Terra nell’officina di Vulcano, il dio del fuoco, che fabbricava, con l’aiuto dei Ciclopi, i fulmini di Giove. Prometeo pensò di rubarlo e una notte, dopo aver addormentato Vulcano con una tazza di vino drogato, rubò qualche scintilla che nascose in un bastone di ferro cavo; poi corse dagli uomini ed annunciò che recava loro il dono più grande.

Ben presto tutta la Terra brillò di fuochi attorno ai quali gli uomini cantavano felici! Le fiamme, il fumo e le grida di gioia destarono Giove che guardò in basso. Vide e capì l’accaduto. Avvampando d’ira esclamò che colui che aveva rubato il fuoco doveva essere terribilmente punito, e vedendo Prometeo tra gli uomini capì di chi fosse stata la colpa. Incaricò Vulcano, reo di non aver saputo custodire a dovere il fuoco, di eseguire la condanna.

Vulcano, obbedendo a malincuore agli ordini impartiti da Giove, incatenò Prometeo su un’alta rupe; ribattendo col martello le infrangibili catene che aveva preparato, Vulcano disse a Prometeo di farsi coraggio perchè avrebbe dovuto soffrire fame, sete e il freddo, e di consolarsi pensando che senza di lui gli uomini sarebbero stati presto sterminati.

Vulcano se ne andò e Prometeo rimase lassù, legato sulle rocce e su vertiginosi precipizi. Ma non dovette soffrire solo fame, freddo e sete! Ogni giorno, infatti, una grande aquila veniva svolazzando da lui e con gli artigli gli squarciava il ventre, divorandogli il fegato col becco adunco; durante la notte il fegato ricresceva, le ferite si rimarginavano e il mattino dopo Prometeo doveva subire nuovamente il martirio.

Un giorno Ercole vide l’aquila straziare Prometeo incatenato; col permesso di Giove, suo padre, abbattè allora il rapace e spezzò le catene: Giove dall’Olimpo, volgendo gli occhi al cielo, annunciò a Prometeo che lo rendeva libero.

A quel punto Prometeo gli espresse il desiderio di restare per sempre su quel monte, così, guardandolo, gli uomini si sarebbero rammentati che era stato lui a dar loro il fuoco.

Fu trasformato, subito, in una maestosa roccia.

(By Corsaro- foto google immagini)

19 Commenti »

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19 Risposte a “Storie di Dei, di Titani e di uomini (veri)”

  1. 1

    Simone dice:

    Corsaro, commentamelo tu questo….
    http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/salonegusto/200810articoli/8448girata.asp
    e attento che uno di questi giorni ti piombo in cascina, al solo sentire salame d’oca mi viene l’acquolina! (Ma possibile che a Moncalieri non si trovi??)
    Grazie di esistere!!

  2. 2

    Corsaro dice:

    Sei gentile Simone ma grazie di esistere è eccessivo: “conta sempre e solo su te stesso e sarai sicuro di procedere senza delusioni”.
    Commentare?

    (cito dall’ link che hai segnato) “Vede architetti che costruiscono «contenitori» diventare più ricchi e famosi di chi, questi contenitori, li riempie di contenuti.”

    TUTTO DETTO!

  3. 3

    Luca Ripellino dice:

    E gli architetti chi li ha pagati? Mister Pantalone?

  4. 4

    pantalone dice:

    Tutto detto cosa? Commenta, commenta corsaro… altrimenti chissa cosa pensano i culi pallidi…

  5. 5

    Topo Gigio dice:

    Bypassare le multinazionali, trovare mercanti (importatori, intermediari) VIRTUOSI che vadano ad approvvigionarsi direttamente laggiù – nelle terre del Guatemala, ad esempio, dove il caffè arabico delle montagne è tra i più buoni del mondo – pagando il giusto ai campesinos che lo producono. E, perché no?, GUADAGNANDOCI anche.
    MA CHE BELLE PAROLE!
    Mercanti VIRTUOSI: ma che bello, ma cosa mi dici mai…

  6. 6

    maristaurru dice:

    Corsaro, hai letto che dice Zaia al salone del gusto?
    Dopo che hanno fatto inaugurare da una ex mondina di 79 anni, tra le altre cose ha affermato che “l’unica multinazionale che apprezza è quella dei contadini”, c’è sull’ansa. Che ne dici?

  7. 7

    marzia dice:

    l’ho sentito dal vivo (il discorso di zaia e degli altri). come dico oggi sul mio blog, sono stati momenti emozionanti e belli. mi auguro che si concretizzino…

  8. 8

    Luca Ripellino dice:

    Dice bene Marzia, corsara ad honorem: senza naturalmente farne un discorso politico, che qui non entra e non ci interessa, bisogna riconoscere che finora, dall’inizio dell’investitura, il ministro ha dato prova di capirci innanzitutto qualcosa di agricoltura (e già è un successo, visti i precedenti!), di sembrare dalla parte di chi la terra la coltiva, e di aver dato anche “segnali” forti in materia… Tutto ok, e tutto bello: finora a parole, aspettiamo fiduciosi e attenti i fatti concreti.

  9. 9

    AlbertoM dice:

    Verissimo Luca! Dato le (de) castronerie fatte e dette dai precedenti qui andiamo a nozze. Ricordo in particolare quando il verde P.Scanio operò nel ministero. No, dico, da un verde al potere mi sarei aspettato come minimo vasi da fiore su ogni balcone, su ogni stalla e nei cannoni. Niente di tutto questo. Bho?

  10. 10

    Corsaro dice:

    @Marista: non ho sentito e visto nulla ma grazie a Marzia di Pascolo Vagante e il suo ottimo reportage ho potuto respirare l’aria che tira. Non posso fare altro che unirmi al pensiero di Luca: “speriamo che tutto si realizzi”.
    Non posso nascondere la testa sotto la sabbia, non si può negare che tanti concetti sono veri e sacrosanti. Ma io ho il mio modo di agire e pensare. Ad oggi non credo più in nulla che non sia fatto e gestito in proprio dai contadini e produttori. Si cambia partendo dal lavoro e dalle scelte coraggiose del singolo lungimirante. E per, quanto mi riguarda, in un post precedente ho illustrato il mio piano di battaglia per i tempi a venire. Non so cosa riuscirò a fare (scusate ma di cose nè ho già fatte tante e, piccolo particolare, sono ancora un contadino libero!), quello che so è che un sogno c’è l’ho. Un sogno che posso condividere, già detto ma rimarco, con chi piega la schiena con me dimodochè il deretano esposto ai raggi solari non rimane palliduccio. Che volete farci: son così!

  11. 11

    Bobo dice:

    Slow Food è un servizio, offre servizi…Che ce di male?
    Ognuno è bene che faccia il suo mestire, tu contadino, come dici e loro promotori del food.

  12. 12

    Luca Ripellino dice:

    No Bobo, nulla di male, e nessuno sostiene il contrario: ma come dev’essere secondo te il rapporto contadino/promotore? Ovvero, affinchè il contadino possa campare dignitosamente del proprio lavoro, il rapporto come dev’essere? Una pacca sulla spalla (e un calcio nel sedere), o qualcosa magari di meglio?

  13. 13

    Corsaro dice:

    Ho terminato ora un incontro che avevo programmato con un luminario e lungimirante personaggio legato al mondo degli avicoli, delle biodiversità eccetera eccetera. Ne farò presto un post, provocatorio, forte e incazzato. A presto.
    @Bobo: in Italia il rapporto tra servizi e produzione si è sbilanciato (troppo) a favore dei primi che ho detto. Senza nulla togliere alla teoria ed a chi si prodiga per gli aspetti organizzativi bisogna riportare, con un pò di buon senso, le cose nella giusta dimensione.
    Senza nulla togliere, ma qualcuno lo manderei in miniera ad estrarre carbone e meditare sul passato troppo comodo.
    Senza nulla togliere!

  14. 14

    maristaurru dice:

    Corsaro, mi trovi d’accordo. Vedremo i fatti, quanto agli organizzativi in genere, che di cose di agricoltori non posso parlare, ma cercare solo di capire, non mi fido di nessuno, manco lo facesse un mio figlio, perchè so che dovrebbe sempre scender a compromessi, solo che lui organizzerebbe anche per me , ed io dovrei sottostare ai compromessi che LUI e NON Io, avrebbe ritenuto opportuni, e questo vale per ogni attività.
    un salutone a tutti
    marista, ora mi leggo il report di Marzia

  15. 15

    Eli dice:

    2o euro per entrare e 100 per uscire con prodotti che poi non si trovano nei negozi. ho vistro prezzi da capogiro, e un casino infernale. la gente sembra impazzita, spinge si azzuffa. credo che in fondo non ci capisca nulla…basta ingozzarsi e per poi dire c’ero.

  16. 16

    Corsaro dice:

    Comunque, scusate tanto ma siete dei birboni! Il post parlava di Titani, di Dei e di questo che volevo parlare. Mi avete costretto a parlare di quello che mi rattrista, ho dovuto fare un post! Birboni andate di la a postare domande su quelli li!

  17. 17

    G.T.Agricoltori dice:

    ATTENZIONE! questo Ministro si sta facendo vedere molto, ed è già qualcosa, ma speriamo che non sia tutto fumo e niente arrosto!
    Si parla che nel 2010 mi sembra possa lasciare il Ministero per fare il Pres. del Veneto, non vorrei che usasse questo periodo per farsi solo della pubblicità!!
    Corsaro ci vorrebbe anche adesso uno che donasse un pò di coraggio agli uomini, specialmente ai contadini…….speriamo negli dei!!!!!!!

  18. 18

    Corsaro dice:

    Ho scoperto che ha un sito e blog. Gli ho mandato qualche mio progetto e i saluti. Vediamo se risponde.

  19. 19

    G.T.Agricoltori dice:

    Alberto, una curiosità…….che aveva De Castro che non ti piace?

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