Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

Striscia e i conti non pagati…

Avete visto il servizio su Striscia la Notizia riguardante recensioni, guide e “guidatori?”

Un servizio nel quale la Signora Silvana Stazio cuoca del ristorante  La Locanda del Castellano di Aulla (MS), stufa di un certo qual sistema, facendo nomi e cognomi, lancia il suo grido: BASTA GUIDE, RECENSORI, PARENTI ED AMICI DEGLI AMICI. Laudadio (l’inviato di Striscia) ha perfino promesso che darà il diritto di replica agli accusati. Non vedo l’ora di sentire, perchè i nomi che ha fatto sono grossi, proprio, grossi.

Forse, credo, penso che non sia il momento migliore per uscire con la Guida dei Corsari del Gusto!    Che peccato! Avevamo già 6 locali, e tante belle cose da seganalare. Sarà per il prossimo anno…(ha ha ha)

Battute a parte penso (e conosco) chi lavora seriamente e paga i conti. Non trovo giusto che, con il solito Italyanstyle, si faccia di tutta l’erba un fascio. Prima, tutti nell’orgia magna-bevi-filma-pubblica. Oggi a fare i santerelli prendendo le distanze dai metodi poco leali di qualche bischero.

Anche per un produttore non è cosa facile! Infatti se distribuisce pani e pesci, “aggradiz”, a 360° è ben visto. Se fa pagare gli assaggi, o li misura,  è un ladro!

Perfortuna che, chi è serio,  sa riconoscere i buffoni. (Clicca per vedere il video di Striscia: “fornelli polemici“)

(By Corsaro)

9 Commenti »

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9 Risposte a “Striscia e i conti non pagati…”

  1. 1

    marzia dice:

    sto seguendo la faccenda, sia per quanto riguarda la parte di “fornelli polemici” sulla cucina molecolare che questa questione delle guide e… insomma, non che non mi aspettassi cose del genere, ma proprio così plateali… e poi i prodotti che DEVI usare per far piacere a quelli delle guide…
    bah!
    la guida migliore è il passaparola degli amici :-))

  2. 2

    Irishfairy dice:

    Anche io voglio partecipare alla stesura della Guida dei Corsari del Gusto… quando la cominciamo?

  3. 3

    Luca Ripellino dice:

    Quando vuoi!

  4. 4

    Corsaro dice:

    Quando vuoi!

  5. 5

    Antonio de Franco dice:

    Questa storia delle “guide” assomiglia molto a quello che è o che è diventato il Vinitaly di Verona che riguardo alla importanza della vetrina (internazionale) che pretende (nel vero senso della parola ed a suon di cachè) penso che sia solo nella testa di certa burocrazia (fiera, sindacato, giornali specializzati) la cui arroganza è finanziata dai soldi pagati (tanti) dalle imprese agricole e imbottigliatori.

    Comunque questo tipo di marketing è un sottoprodotto della ideologia della “qualità”, dei “marchi” e della “commercializzazione” imposta alla produzione e al made in italy dalla agroindustria.

    A noi agricoltori ci tocca di fare una riflessione. Dobbiamo fare un PASSO INDIETRO.
    Rinunciare alla pretesa – impostaci dall’agroindustria e dalle centrali cooperative – di fare i superman della commercializzazione (ovviamente mettendoci insieme così col conferimento in cooperativa perdiamo anche la proprietà della produzione!).
    Tornare a produrre innanzitutto per il mercato ed il fabbisogno locale.
    E PRETENDERE IL PREZZO DEL PRODOTTO SUL CAMPO COME AVVIENE IN TUTTE LE ALTRE AGRICOLTURE CIVILI DEL MONDO MEDIANTE UNA LEGGE CHE OBBLIGHI A FARE LE ASTE. SENZA ASTA IL PRODOTTO NON ESCE E SE ESCE IL COMPRATORE, COOPERATIVA COMPRESA, DEVE PAGARE IL MIGLIOR PREZZO DEL GIORNO.

    Oggi gli agricoltori italiani sono divenuti uguali a quelli della canna da zucchero di Cuba e di Banane del Burkina Fasu, producono (e tanti imbottigliano) il vino che si vende per il mondo e poi se gli serve della pasta, dell’insalata (e lo stesso vino) li devono andare a comprare al supermercato!

    Occorre riprendersi il mercato locale, alla faccia delle “Guide”, del marketing alla maniera del Vinitaly, del marchio, dei chilometri zero e dei farmermarket.

    Noi saremo pure ispirati da una “lucida follia” ma questi si sono proprio bevuti il cervello accecati dal dio denaro!

  6. 6

    Irishfairy dice:

    Ho come l’impressione che non mi abbiate preso sul serio… 🙁

  7. 7

    Corsaro dice:

    @Irish: credo che sia una cosa fattibile, con calma e tempo…
    @Antonio: sempre preziose le tue “chicche”.
    “E PRETENDERE IL PREZZO DEL PRODOTTO SUL CAMPO” è una frase dal contenuto fortissimo! Qui si pensa solo a produrre, riempire carri e scaricare tutto dal commerciante che, poi, con calma, dopo Natale, vedrà come pagare.
    Piegati (e contenti) a novanta gradi!

  8. 8

    Luca Ripellino dice:

    No Irish, ti sbagli: non è vero che non abbiamo preso sul serio la proposta… anzi, quello che è il pensiero dei Corsari lo conosci, sicuramente avrai modo di individuare locali (e osti!) in linea con certi principi, e come dice Edoardo, se ne può parlare eccome!

  9. 9

    Irishfairy dice:

    Clap Clap (non so fare lo smile con l’applauso)…

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