Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

Spirito inquieto.

L’anno sta volgendo al termine, ora si raccoglie quello che in precedenza è stato seminato…
E’ tempo di raccolta e di bilanci.
Ma quali bilanci?
Quelli di poveri illusi che supportano a fatica una situazione non sostenibile.
Alla faccia di chi chiama il popolo italiano ” individualisti”.
Sono anni che si ubbidisce ad un potere cieco e sordo alle nostre esigenze che, mai come quest’anno, ha prodotto la chiusura di parecchie aziende agricole. Per non parlare di quelle che costrette alla fame cedono ai pifferai dell’agroindustria con i loro “reclutamenti di giovani braccia, a buon mercato” (contratti di soccida, vi spiegherò meglio un giorno). Potere che un bel giorno ha sentenziato un esubero nella produzione di cereali in Europa. Ha imposto sanzioni agli stati che splafonavano e poi, con una botta perverso ingegno, ha pagato gli agricoli per NON PRODURRE. Più o meno obbligati, a non produrre, per via del regime detto di set aside. Questo contadino spiega bene il concetto.
Adesso siamo in piena crisi mistica perché sembra che le scorte mondiali di cereali siano intaccate…
Semineremo anche nelle rotonde e nelle aiuole nella campagna 2008, come per la battaglia del grano!
Ancora:
Il buon Raspelli, nel suo ultimo lavoro, segnala un ritorno alla cucina della nonna. A Suo avviso, e anche a mio, una grande opportunità per la salvaguardia di terra, tradizione e territorio.
Mi chiedo, questa nonna volesse cucinare dove acquista la materia prima? Animali di bassa, (e non solo), corte allevati in modo naturale dove li trova. E se li trova, a che prezzo?
Non chiedete mai da dove arrivano le cibarie al Vs. ristoratore, macellaio o bottegaio di fiducia? Tutte dalla campagna?
Poveretto, lo capisco e avverto la sua sofferenza. Ma non tutti soffrono, alcuni se ne strafottono e sono ben contenti di rifilare una chiappa di manzo nato e allevato “non so dove, ma certificato”: costa poco, massimo guadagno in barba alla qualità.
Buona e freschissima chiappa surgelata e globalizzata.
Ancora:
Lo sapete che nella totale indifferenza dei media abbiamo già superato i centomila volatili soppressi per “precauzione” in merito alla faccenda aviaria?
Precauzione capite?
Si si va bene, l’uomo, la sua sicurezza e centralità cosmica. (AIDS? Non se ne parla più).
Chiedetevi, per favore, da dove arriveranno i volatili che per forza di cose saranno importati perché il mercato richiede comunque banchi stracolmi, in special modo sotto le feste.
Quanto ci costa la precauzione?
Quanto ci costa questo sistema poco sostenibile?

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