Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

La famiglia: la culla dell’ educazione

La famiglia come dispensatrice di cultura e tradizioni.
I nonni: altro pezzo fondamentale del clan.
La famiglia forgia l’animo, con le sue virtù e anche con i suoi difetti!
Che non sia quella del mulino bianco: ma è evidente! Quella non esiste è un messaggio ingannevole atto a procurare illusioni, per poi farci affogare delle delusioni!
Ma la famiglia costa sacrifici, rinunce e tante volte può causare anche dispiaceri.
Ma ci sarà qualche cosa per cui in questa vita vale la pena di battersi.
Appunto: lei, la famiglia!
A chi dovrei dispensare l’educazione dei miei figli: alla scuola? al dopo-scuola? al catechismo? al prete? all’allenatore ? al vicino di casa? ai Simson? al grande fratello? al partito?
Può anche darsi che questi “complementi di arredo” siano coinvolti nella educazione dei figli.
Può darsi…. Ma prima l’imprinting. Prima la famiglia.
Ci sono i casi della vita che possono portare ad uno smantellamento della famiglia. Ma non è un fallimento. E’ un percorso diverso. Un percorso che richiede sicuramente grandi capacità per mantenere giusti gli equilibri infranti.
I miei genitori mi hanno insegnato tutto questo.
E io oggi, marito e padre, li ringrazio.
Grazie mamma e grazie papà è dura sapete, ma non mollo!

40 Commenti »

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40 Risposte a “La famiglia: la culla dell’ educazione”

  1. 1

    Luca Ripellino dice:

    E io aggiungo anche “grazie nonni”…. Per me aspetto fondamentale nella crescita e nell’educazione di un bambino o di un ragazzo, tant’è che ancora oggi che ho 30 anni (e purtroppo i nonni non ci sono più…) mi viene ancora da chiedermi “cosa direbbero/penserebbero/farebbero i nonni?” Luca

  2. 2

    Edoardo Bresciano dice:

    I nonni.
    Per chi ha avuto la fortuna di averli in carne ed ossa, non medaglie al valore militare( per lo spreco odierno del Loro sacrificio) sono di certo una parte fondamentale nella educazione.
    Ora i nonni servono a riempire ospizi e giardini pubblici.
    Non è una regola, purtroppo a volte diventa addirittura una necessità: la gente lavora, chi guarda nonno?
    Quanto costa guardare nonno?
    Ma queste schifose condizioni qualcuno le ha ben create.
    Le rivediamo?

  3. 3

    Alice dice:

    Sono d’accordo con te sull’importanza della famiglia.O meglio sul concetto di famiglia,perché di modelli ce ne sono tanti.Non credo ad esempo ad un ritorno alle origini.Portando un esempio pratico da buona rezdora emiliana,la famiglia di mia nonna era contadina gerarchica e quindi autoritaria.Se eri uomo lavoravi e magari qualche bicchiere e qualche scappattella te la potevi concedere,se eri donna casa campi e figli e se venivi meno a questa triade miracolosa ci si metteva anche il prete a prospettarti le pene più turpi dell’inferno.Quindi d’accordo sull’educazione dei figli,sul fargli conoscere storie e tradizioni,ma senza che i protagonisti di questa saga personale divengano degli eroi intoccabili,come pesso mi è capitato di sentire.Tipo il nonno a 10 anni andava a lavorare e tu..e frottole varie.Quindi come dici tu e come sostengo sia io che la mia nonnina(quella dei miasmi della stufa),sguardo nel futruo sempre,che non si è solo distrutto in questi anni,si è anche creato.

  4. 4

    Anonymous dice:

    “Ragazza stufa scappa di casa: nonni e genitori muiono assiderati!”. Caspita, Alice, adesso sanno chi era l’amica di cui parlavo… Spiona!:):)
    Condivido pienamente questa riflessione di Alice, poichè il rischio che sussiste nel momento in cui siamo in crisi di Ideali e Modelli e, spesso per questo ed altro, entriamo in crisi con noi stessi, è quello di sclerotizzare in un perno il movimento di ciò che poi risulta essere un monoblocco. Avete, per fare un esempio, in mente il Cubo magico? Il Cubo di Rubik, insomma, quello con tanti quadratini tutti colorati. Questo, a mio modesto avviso, è la rappresentazione più evidente di Staticità, non certo di Elasticità e Dinamismo. Noi dovremmo avere un centro di gravità semi-permanente che ci consenta equilibrio relativo e possibilità di avanzare, migliorando.

    Fausto Soregaroli

  5. 5

    Edoardo Bresciano dice:

    Poniamio sempre sopra tutto il fatto che siamo macchine dormienti.
    Questo spiega molte cose…
    Ci saranno quelli meno dormienti che faranno le cose meglio e viceversa.
    Non ci piove…
    La priorità, per me, è che un bel giorno a forza di sbattere craniate la “gente”(noi) prenda coscienza che un cambiamento bisogna partorirlo.
    Non capita.
    Nel vero senso della parola: partorire generazioni disicantate e coscienti.
    Queste generazioni sono oggi “lavorate” dagli illusionisti, pifferai, che le inducono al sonno ed a un monopercorso di esistenza.
    Nell’ambito di una famiglia o di un clan o di un il nucleo, chiamatelo come volete, rimane più difficile l’indottrinamento. Ci sono barriere più dure da penetrare per la dolce melodia suonata dai pifferai.
    Per questo è demonizzata.
    I politici sono una casta intoccabile che oramai non nascondono nemmeno più la loro sete di potere.
    Noi siamo ancora un ostacolo, Fausto, Anna, ecc,ecc, perche siamo una generazione, si dormiente, ma molto disincantata.
    A prescindere da come la pensiamo…
    Tolti di mezzo noi le nuove generazioni, allevate a pane e veline,daranno vita al mondo delle macchine.
    Qualcuno non è daccordo?
    Tutti convinti che le cose cambieranno…a colpi di consulenze?

  6. 6

    Alice dice:

    Allora, giunti a questo punto, Edoardo, posso farti una domandona??!! Tra questi pifferai annoveri anche la Chiesa cattolica? Facendo un discorso fuori dai denti, come si dice dalle mie parti, ha sempre avuto un ruolo stabilizzante all’interno della società, aldilà della religione ha sempre avuto il compito di mantenere i rapporti tra gli uomini secondo una gerarchia ben precisa..
    Parlo del Vaticano perché siamo in Italia ed è un “problema”impossibile da ignorare.
    P.S.:recuperando il tuo post precedente, mi sembrano dialoghi da Libera Muratoria…

  7. 7

    Edoardo Bresciano dice:

    Il risveglio è trasversale a tutto e a tutti.
    E’ come un fiume in piena che, per arrivare al mare, travolge tutto.

  8. 8

    Anonymous dice:

    D’accordo, Caro Edoardo,

    Far� ancora un� entrata in scivolata. Perch� Perch� le affermazioni-slogan e le considerazioni bucoliche su aspetti del sociale e su gruppi primari del sociale (quali, appunto, la famiglia) non li condivido.
    Gli slogan devono, a mio avviso, essere eccezioni e battute, mai pensiero portante continuato�, non so se riesco a spiegarmi�
    Vorrei tanto che la famiglia rappresentasse il luogo di formazione, di inter-relazione, di crescita e di modelli di comportamento amorevoli ed educazionali per i figli, ma sappiamo benissimo che l’80% se non il 90% delle violenze si consumano all’interno delle mura domestiche, non fuori.
    E violenze d�ogni genere, allucinanti e �preistoriche�. E siccome questi dati non li ha inventati il sottoscritto, ma si trovano riportati sui maggiori quotidiani e settimanali nazionali e sul Web, allora la domanda (anzi due!) sorge spontanea, come diceva il primo conduttore di “Mi manda Rai 3”:

    1) O tu hai una visione che attinge esclusivamente dal tuo vissuto ( perch� sei stato figlio e poi uomo fortunato);

    2) Oppure c�� un tuo sforzarti di voler a tutti i costi credere a quel che in realt� non � la regola.

    Sai che ho stima e affetto nei tuoi confronti e che queste considerazioni le faccio per mero dialogo e confronto (proprio perch� ti rispetto, altrimenti me ne andrei altrove a farmi un giro�) e che credo fortemente nell�approfondimento di tutte le tematiche.
    Premesso questo, ho voluto �chiedere supporto� on-line alla dottoressa Giuliana Proietti, che visita in quel di Ancona, Terni e Rimini e che ha scritto questo articolo ( il cui contenuto � ancora molto ristretto, come tematica, per i miei gusti) e che pu� essere spunto di riflessione.

    Buona Domenica a tutti,

    Fausto Soregaroli

    Segue:

    Violenza Coniugale

    La famiglia � da sempre, la forma di rappresentazione pi� importante dell’ordine sociale, una sorta di Santuario simbolico dei valori e dell�onore. L’ordine familiare � assicurato in genere dal maschio, che ha la responsabilit� di salvare almeno le apparenze.

    Per fare un esempio di questa situazione: se una moglie tradisce il marito, gli epiteti pi� pesanti (�cornuto e mazziato�, �becco� ecc.) non vanno a lei, ma al marito…
    Perch� quell’uomo non vale nulla, dal momento che non � riuscito a mantenere ‘ordine’ nella sua famiglia. Cosa potrebbe fare per la societ� una persona del genere?

    Un altro esempio: l�incesto. E’ reato solo quando costituisce scandalo pubblico, quando si viene a sapere. Se nessuno sa, per la legge, tutto sommato, va bene cos�. La doppia morale sottostante all’ordine familiare sembra dunque essere una sorta di �Fate quello che volete, purch� non si sappia, purch� vi teniate al riparo della visibilit� sociale�.

    E’ cos� che nelle famiglie la violenza � stata legittimata ed anche tollerata. Oggi se ne parla di pi� ed i tanti casi di ‘violenza intraconiugale’ di cui veniamo a sapere non dipendono dai tempi moderni, ma da una maggiore visibilit�. (In ogni caso si stima che diventi di pubblico dominio solo un caso di violenza familiare ogni quattro).
    La violenza pu� essere di vari tipi. Analizziamone alcuni. La violenza psicologica � quella che porta la persona alla disistima pi� totale, al punto di non riuscire pi� con le parole a spiegare che cosa veramente prova, il suo profondo stato di umiliazione.

    Spesso la violenza psicologica non � verbale: il marito non dice delle cose umilianti alla moglie, ma mette in atto dei comportamenti che sono altrettanto eloquenti. Ci� porta la donna alla depressione, ma anche, paradossalmente, ad una sorta di giustificazione del marito violento, a causa dei forti sentimenti autosvalutativi che man mano si sono andati formando in lei.

    La violenza economica invece si basa sul ricatto: il marito non manda a lavorare la moglie per non farle avere del denaro in mano, il che poi significa non avere autonomia e possibilit� di gestirsi.
    Se lei decide comunque di trovarsi un lavoro, lui le crea tali e tanti disturbi sul posto di lavoro, che la moglie, per non sentirsi umiliata in pubblico, finisce per licenziarsi.

    La sessualit� � anch’essa uno strumento di dominio e di sottomissione. In genere le donne sono considerate dall�uomo �porto franco�, anche sul vecchio assioma che �sotto le coperte passa tutto�.
    Di solito tuttavia, nelle famiglie ‘violente’ non � mai presente una sola forma di viol enza, ma un po’ di tutte quelle che abbiamo elencate (ed anche di altre).
    Spesso passano degli anni prima che accada qualcosa che interrompa questa spirale e se la moglie decide di denunciare il marito violento pu� anche succederle di dover poi continuare a convivere con lui, spesso anche in presenza di una condanna.

    La strada giuridica dunque non sempre � risolutiva: spesso � perfino dannosa, se si pensa che nel 50% dei casi ci sia remissione di querela e che, nell�altro 50%, solo il 15% dei soggetti denunciati venga condannato. E’ vero anche che oggi vi sono anche molti mariti succubi e oggetto di violenza domestica da parte delle mogli…

    Ma il loro problema � assai meno grave e rilevante, dal momento che non sono state create ancora ‘case di accoglienza’ per maschi violentati dalle mogli o ‘telefoni celesti’… E questo deve farci pensare.

    dottoressa Giuliana Proietti***

    ***
    � Laurea in psicologia a Padova, indirizzo applicativo, con tesi sulla comunicazione interpersonale mediata nel settore delle agenzie matrimoniali;
    � Abilitazione alla professione di psicologo;
    � Formazione in Sessuologia presso la scuola CIS, dipartimento di Sessuologia Clinica dell�Universit� di Bologna.
    � Autorizzazione, definitiva e permanente, all�attivit� psicoterapeutica.

  9. 9

    Alice dice:

    Spetta spetta..d’accordo, il risveglio è trasversale. Ma anche la Chiesa dice di esserlo. Non so, non riesco a capire il tuo discorso; questo sedicente risveglio investe tutte le sfere e a che cosa porta? Io mi sveglio e poi? Assieme a tutti gli “svegliati”costruisco un clan/famiglia impermeabile al canto dei pifferai di Hamlin. Che poi chi sono?I capitalisti, le multinazionali, lo Ior, i partiti politici…scusa la confusione,ma di ciò che dici capisco molto poco..

  10. 10

    Edoardo Bresciano dice:

    Tranquillo Fausto siamo tra liberi pensatori.
    Non è che sfuggo alla domanda sulla chiesa/vaticano.
    E che non mi tocca capisci?
    Il signor Vaticano a me non ha mai limitato la vita, tantomeno la chiesa e il suo contenuto.
    Come non la limita l’islam, il buddismo o tutte le religioni della galassia.
    Alice il risveglio non so dove mi porta o ci porta. Quello che so, e che mi interessa, è il vivere l’adesso con disincanto e consapevolezza.
    Il resto è noia!
    Lo psicodramma della psicotragica psicologa trova una risposta nella “composizione” del animo umano: dormiente e macchinoso.
    Ma queste cose le commento sul post passato. Fa paura quel post? imbarazza per il cancello?
    Mi sembra di essere stato “spietato” a dire “vergogna” a chi sapeva e taceva!!!
    E’ su questo nessuno osa parlare?

  11. 11

    Anonymous dice:

    Edoardo,

    Credimi che quel che ha scritto la Psicologa non è psicodramma e la psicologa stessa non è psicotragica, poichè è sotto gli occhi di tutti quelli che, allora sì, non vogliono dormire!

    La grande tragedia, il grande dramma è che in una marea infinita di famiglie si sono consumati drammi e continuano ancora a consumarsi, difesi da quelli che: “I panni sporchi devono essere lavati in casa”: certo, nella casa dell’Orco, altrimenti l’Orco come può continuare a reiterare la sua violenza?

    Allora chi sta dormendo?? Chi vuole dormire?? A chi fa un gran comodo non svegliarsi mai??

    Ma visto che una psicologa può non essere simpatica prendiamo una scrittrice e giornalista ( Lidia Ravera; che poi si dirà che è di sinistra; ed allora ne cercherò una di destra, poichè i fatti non sono né di destra, né di sinistra: sono fatti e nulla più ) che ha commentato in modo coraggioso e trasparente il delitto di Barbara, all’ottavo mese di gravidanza, compiuto ( presumibilmente ancora ) dal marito, in casa, dove, nelle stanze adiacenti c’erano anche gli altri due bambini.

    Fausto Soregaroli

    Segue:

    Barbara urla nel silenzio

    Ha un sorriso grazioso, Barbara, i capelli neri acconciati per l’occasione, ha un sorriso pieno di buona volontà, sotto il velo bianco, nel giorno più bello della sua corta vita, sta per sposare il suo peggior nemico.
    Non lo sa, naturalmente. Ma lo scoprirà poco tempo dopo, quando suo marito incomincerà a picchiarla. Quella di menare botte è un’attitudine e un’abitudine.
    Un uomo, o non gli viene mai neppure in mente di alzare le mani su sua moglie, o le alza ad ogni occasione: che lei gli abbia messo le corna o abbia dimenticato di accoppiargli i calzini nel cassetto. Prendere a botte la moglie è un crimine grave e disgustoso. È grave approfittare della propria maggiore forza fisica e simpatia per la violenza, per recare danno alla persona che dovresti amare, rispettare e proteggere, come vuole la Chiesa in cui hai ricevuto il sacramento del matrimonio.
    È disgustoso approfittare dell’intimità della casa, della sua porta chiusa, per dare libero sfogo al tuo istinto di sopraffazione. È disgustosa l’impunità: se aggredisci una donna incinta per strada la folla ti lincia.
    Se quella donna incinta è tua moglie nessuno ti vede, nessuno lo sa, oppure qualcuno lo sa e pensa che non sono fatti suoi, oppure qualcuno lo sa e, inconsciamente, lo approva («picchiala pure, la tua donna, tu non sai perché, ma lei sì», «ne conosco di mignotte, ma come le donne…», eccetera eccetera, sull’onda lunga della cosiddetta saggezza popolare).
    Roberto Spaccino, con la sua bella faccia ottusa, la boccia rasata, la barbetta ben curata, il mascellone, con la sua schiena robusta e i braccioni che gonfiano le maniche della camicia a quadri, prima di diventare un ( presunto ) assassino è stato un torturatore, un bruto, una carogna.
    A Compignano, che non è New York, molti lo sapevano. La cugina Chiara, le comari, le amiche, il padre, il prete e magari anche i carabinieri. Sapevano che un uomo robusto e violento aveva in suo potere due bambini piccoli e una giovane donna, tre volte incinta, per un totale di 26 mesi (l’ultima gravidanza si è fermata all’ottavo), lo sapevano bene.
    La domanda è: perché hanno taciuto? Perché, ancora la atroce saggezza popolare, «i panni sporchi si lavano in famiglia»? Oppure per indifferenza, dato che anche nei paesi , ormai, la piazza è stata sostituita dalla televisione e non c’è più un tessuto sociale che sostiene le disgrazie e le solitudini delle donne.
    Forse entrambe le risposte sono buone, quella che resta un mistero è l’altra domanda: perché, sapendo, in molti, che il marito di Barbara non era esattamente un gentiluomo, hanno creduto alla solita favola della rapina e degli albanesi? I malvagi venuti dall’est.
    È diventato un genere, quello della finta rapina, all’ora di cena, quando nessun ladro con un briciolo di cervello si sognerebbe di andare a rubare perché sono tutti in casa, con il cane che non abbaia, e i bambini che non piangono e i vicini che non sentono.
    È diventata ridicola la frequenza con cui il «babaù» viene scagionato, l’uomo nero con la povertà nel sacco e la violenza nel Dna ex-comunista.
    Perché tutti continuano a far finta di crederci?
    È dunque diventato un bisogno primario non vedere la mostruosità del condomino, del vicino di casa, del genero, del figlio?
    La famiglia, questa corteggiata associazione di esseri umani, legati da matrimonio eterosessuale indissolubile, questa sbandierata parte sana e normale della popolazione, entra sempre più spesso nelle pagine della cronaca nera.
    Figlie che accoltellano la madre, nipoti che massacrano i nonni, madri che ammazzano figli duenni, mariti che soffocano la moglie e impediscono di nascere alla loro stessa figlia… mi piacerebbe che gli animatori del «family day» avessero l’umiltà e l’onestà e l’intelligenza di riflettere un attimo sull’aggravarsi della violenza fra le mura domestiche, sull’omertà dei testimoni di questa stessa violenza.
    Sulle grida che, prima che il caso venga risolto, incitano al linciaggio dello straniero. Mi piacerebbe che i cattolici di buona volontà (ce n’è, ne sono certa) si interrogassero, seriamente.
    Facessero, come dovrebbero saper fare meglio di me, un esame di coscienza, per capire quanto l’enfatizzazione dei meriti e delle virtù della famiglia non sia responsabile anche del silenzio che ha condannato a morte Barbara. La famiglia non si tocca. La famiglia è il bene.
    La famiglia è la cellula sacra della società.
    E se quella cellula viene intaccata dal cancro, meglio star zitti, meglio non dire niente, meglio simulare la rapina, meglio credere alla simulazione. Meglio essere conformi. E conformisti.
    Come diceva quella canzone degli anni settanta? «L’ipocrisia di chi sta sempre/ con la ragione e mai col torto/ è un Dio che è morto…». Pensiamoci, prima del prossimo «family day». O «family night».

    di Lidia Ravera
    http://www.lidiaravera.it e da http://www.circoloilriaalpi.it

  12. 12

    Edoardo Bresciano dice:

    Sarà la prova provata che io arrivo da un altro pianeta? Ti garantisco che ho conosciuto innumerevoli quadri famigliari direi “normali”.
    Dove i cuccioli d’uomo hanno potuto crescere nei semplici valori della tradizione.
    Con la stufa che non esalava miasmi soffocanti.
    Perchè contrapporre queste cose se sappiamo benissimo che il male ha la sua origine non nella istituzione famigliare ma nel sonno, detto ignoranza, di chi purtroppo certe volte la compone.
    E’ la stessa cosa dell’incolpare il vino quale colpevole delle varie stragi automobilistiche.

  13. 13

    Tommaso Farina dice:

    Non commento per carità di patria il pezzo della Ravera (che come sempre è incommentabile in ogni cosa che scrive), ma il femminismo vittimista dell’altro pezzo è ancor più ridicolo. Lunga vita alla famiglia così come Dio l’ha creata.

  14. 14

    Edoardo Bresciano dice:

    Prosit!
    (era ora Tom…)

  15. 15

    Anonymous dice:

    …E Mister Ratzinger Vi benedica tutti. Amen!

    Fausto Soregaroli

  16. 16

    Alice dice:

    Che non ti piaccia la Ravera sono di certo affari tuoi, ma definire “vittimismo femminista” il discorso di una persona che pone un problema serio è da uomo profondamente superficiale. Io mi tolgo e vi saluto tutti, perché ho ben capito che qui fate tutti finta di ascoltare e dialogare. E’ molto facile sciogliere la complessità del reale, caro Farina, con un sorrisetto e un’alzata di spalle.

  17. 17

    ILARIA dice:

    ciao Edoardo e ciao a tutti, il post è partito da un’interessante punto di vista e poi, secondo me, ognuno ha preso la sua strada e ha ragionato per conto suo…perchè ognuno ha la sua vita e le sue esperienze. Se posso dirtelo Edoardo dovresti essere un pò meno sibillino nell’esternazione dei tuoi pensieri, perchè se li posti vuol dire che vuoi condividerli con gli altri e quindi devi anche metterti nella posizione di farti capire non credi? io l’ho capita così.. che solidi principi morali instillati nei bambini fin dalla nascita da genitori attenti ai veri valori della vita aiuterebbe di molto la personcina in crescita a non farsi travolgere dagli altri e dalle loro coercizioni, aiuterebbe il bambino a guardare il mondo con occhio attento e a non farsi incantare dalle soluzioni facili, dalle false promesse..si? peccato Edoardo che famiglie così siano rare, e questo credo sia il pensiero di Alice e Fausto, la realtà oggi è che ormai quello che tu chiami “stato di sonno” e che devi tradurre per chi la quarta via non la conosce in uno stato di mancanza di deali, di principi, di quello che i cavalieri chiamavano “onore” che ti mette in balia di chiunque, sia una cancrena che ha investito buona parte della popolazione. Qui ci sta il tuo “sbattere craniate per prendere coscienza che un cambiamento va fatto”..in questo senso sono d’accordo che crescere i figli a “pane e veline”, se lo possiamo tradurre in “mollo il bimbo davanti alla tv e a se stesso e me ne frego di quello che gli insegna la maestra o l’allenatore di calcio e programmi spazzatura”sia dannoso. Va esercitato un controllo sulle giovani menti ma da un genitore o da un parente amorevole che non lo limiti nella sua libertà e nella sua crescita pur standogli sempre a fianco…ho capito giusto? Il grande dramma carissimo Edoardo è che moltissimi genitori, proprio perchè dormienti, esercitano dei condizionamenti che sono, proprio perchè arrivano da quella che per il bimbo è la fonte stessa della vita, devastanti. Allora ben venga la consulenza, ben venga l’aiuto esterno se la cancrena è nel nucleo, non concepisco neanch’io come Alice che si prenda il passato come simbolo di perfezione, c’erano si molti più adulti attorno ai bambini, genitori nonni zii, ma non era certo per questo che tutti stavano meglio..altrimenti per logica la generazione dei bimbi di allora avrebbe dato vita oggi ad adulti consapevoli e maturi…io mica ne ho visti tanti in giro sai? e dare dello psicodramma a un articolo che denuncia uno stato reale e drammatico in cui vivono milioni di persone (attenzione, parliamo di persone, io ne ho conosciuti anche di uomini inginocchiati in situazioni similari) è sintomo di scarsa sensibilità e, perdonami, di ignoranza, nel senso letterale del termine Edoardo cioè di non-conoscere, allora apri gli occhi anche su questo e accetta che se dormiamo tutti non è svilendo le situazioni che arrivi a capo di qualcosa. Certo che la donna vittima di violenza psicologica si è lei stessa messa nela posizione di essere “violentata” ma ci sono meccanismi difficili da scaerdinare e, carissimo, purtroppo traggono tutti origine proprio da quella meravigliosa famiglia che tu, giustamente, esalti, e traggono forza proprio da quel meccanismo di “sapere e tacere” che tu stesso demonizzi nel post precedente…ci va anche un pò di coerenza nel risveglio non credi?

  18. 18

    Corsaro dice:

    Tra tutte le colpe, per essere sibillino e non paraculo, che ho collezionato in 42 anni sopporterò anche il fatto di essere cresciuto in mezzo a famiglie prive di quelle nefandezze che leggo dai vostri commenti.
    A leggere i commenti sarei una mosca bianca!
    Ma non vi pare di esagerare con le stime?
    A leggervi un Marziano potrebbe pensare che siamo pieni di pedofili e maniaci sessuali. Tutti annidati tra le mura domestiche, tra nonni, zii, padri e madri.
    Stiamo degenerando in uno scontro alla Don Camillo e Peppone.

  19. 19

    ILARIA dice:

    Edoardo prima di svegliarti cerca di crescere un pò vah…scusa il disturbo, mi defilo anch’io come Alice, è stato un piacere..

  20. 20

    ILARIA dice:

    E invece no..lo sai cosa mi fa arrabbiare Edoardo? che ci sono persone che a discipline cosiddette”esoteriche” come quella della quarta via ci credono davvero, ci sono persone che si sono impegnate non solo a studiarle, a farle proprie ma anche ad aprire scuole, seminari o in alcuni casi dei blog per divulgare questo tipo di pensiero tentando di togliere quella patina di oscuro e sconosciuto se non addirittura malefico o folle che viene abitualmente associato a ciò che non è visibile o facilmente conoscibile perchè se svegliarsi è un gran passo, come ti ho già accennato, in sè non è sufficiente. Quando ho visto il tuo primo post ho pensato “evviva” ci si scambiano opinioni tra persone “normali” quindi non tra discepoli e maestri e magari ecco che si riesce a parlare di argomenti difficili e/o fastidiosi tirandone fuori qualcosa di buono, non fosse altro che la sensazione che ciò che è nascosto non è per forza pericoloso. E ci siamo quasi riusciti, poi all’improvviso viri e tieni questo tuo “risveglio” più come uno stendardo da sventolare in una tua personalissima battaglia contro quelli che tu chiami “pifferai” che come un punto di partenza per entrare in discussioni più profonde.Ed ecco che chi ti legge va in confusione,non capisce dove vuoi arrivare e il lavoro di molti va a campi per i tuoi commenti. Dici che bisogna svegliarsi, cambiare, renderci consapevoli e tiri in ballo questioni delicatissime come il nazismo e poi non vedi al di la della punta del tuo naso perchè la tua famiglia era normale e allora non è possibile che nelle altre ci siano tutti sti problemi…mi spiace Edoardo ma assomiglia un pò troppo al ragionamento che inseguono quei pazzi che dicono che è impossibile che siano morti così tanti ebrei e che le fosse comuni se le sono inventate poi..
    nessuno ti ha incolpato di niente ti ho solo detto che sei poco chiaro e te lo ribadisco, e aggiungo che sei anche poco attento perchè in quasi tutto ti ho dato ragione, ma non ha importanza, forse appartieni a quella categoria di persone che non hanno condannato lo stupratore di una giovane donna perchè questa indossava jeans troppo attillati, ma per favore, svegliarsi e comprendere comporta anche una cosa L’ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA’ per ogni cosa che pensi dici o fai, e ti assicuro che nessun testo e nessun maestro potrà mai nulla se non ti rendi conto che ogni tuo gesto incide e influisce sugli altri, soprattutto se decidi di farti portavoce di filosofie così importanti come quella della quarta via, eccheccavolo, mica per niente ai neofiti era imposto il segreto..pensaci la prossima volta che decidi di usare il concetto di risveglio per prendertela con i politici o che svilisci il dolore degli altri solo perchè non ti appartiene come esperienza personale. E lascia Don Camillo e Peppone dove sono,almeno loro facevano ridere, Chiesa e politica qui non c’entrano per niente e se non hai compreso questo ti consiglio di tornare alle tue oche e al tuo vino perchè siamo già tutti abbastanza confusi senza bisogno che ci confondi ulteriormente. Roberto il norcino ha detto ci vuole un maestro, leggi bene quel messaggio perchè te ne sei perso il significato.
    ciao

  21. 21

    Corsaro dice:

    Senti, nei tuoi due commenti ultimi vai dritta come un treno nel tentativo, inutile, di demolirmi l’Edoardo-pensiero.
    Fai un concentrato di 45 post, li analizzi alla tua maniera poi esprimi il tuo commento.
    Io ho un pensiero che esprimo con noncelato rammarico: il dialogo funziona se di parte.
    Mi dici:
    “svilisci il dolore degli altri solo perchè non ti appartiene”
    Rispondo:
    ” non ammetto che il dolore di altri (o il mio) diventi una regola ridondante per tutti”.
    Ilaria, detto tra i denti, la tastiera è tua… usala come e dove vuoi.

    23 luglio 2007 17.26

  22. 22

    ILARIA dice:

    …bum!
    io non demolisco proprio nulla Edoardo, è impossibile demolire l’inesistente.
    e poi
    il dialogo funziona se di parte
    se di parte di chi? di cosa?
    e io che credevo che fosse dialogo quando corre in due direzioni.
    non ammetti che il dolore diventi una regola ridondante
    ma t’incazzi perchè nessuno grida alle nefandezze di questo mondo o risponde al tuo post sul cancello
    boh
    hai ragione tu
    ciao

  23. 23

    Corsaro dice:

    Il post sul “cancello” è per persone sveglie, ed è un grido verso chi ritiene i blogger gente narcisista che scrive per esaltarsi.
    Che ho ragione io è un fatto non una opinione!
    Cosi hai materiale più efficace per darmi del filo-nazista.
    Perchè ogni discussione è sterile visto che hai di me questo pensiero.

  24. 24

    Corsaro dice:

    Alice ti rendi conto di cosa dici?
    Alzata di spalle e sorrisetti?
    Voi siete programmi nefasti che il sistema sguinzaglia in giro per seminare confusione!
    Voi siete la confusione.
    VADE RETRO.
    Vergognatevi tu e il tuo compare Fausto a demonizzare in quel modo BOLSCEVICO la famiglia.
    E quale sarebbe l’alternativa alla famiglia?
    La solita zozza comune dove ci si scopa tranquillamente tra amici e si organizzano dei box-svezzamento per i cuccioli di uomo? cantando Dio è morto?
    Siete sempre li?
    Ma annatevela a pià….!!
    Giù le mani dalla famiglia!
    E il papa che centra Fausto? Io non so nemmeno come si chiama il prete del mio paese e tu mi fai le battute sul papa?
    Bene!
    Preferisco “questo” 1000 volte più dell'”altro”. Contento?

    Voi temete il risveglio delle coscienze perchè la vostra dottrina ha preso per il culo le masse operaie, contadine e lavoratrici in generis per decenni…e ora va in barca… intrallazzando allegramente con il mondo del danaro.

    Sindacalisti zozzoni che, servi dei padroni, hanno venduto il culo degli operai producendo quello che ora tutta la nostra collettività paga: la svendita della impresa ITALIA.
    Sparite dal mio orizzonte, o tiro fuori i cannoni.

  25. 25

    Alice dice:

    Ecco chi è il bolscevico..sei tu caro Edoardo, che sei così poco sovversivo e tantomeno corsaro. Adios hombre!

  26. 26

    Corsaro dice:

    Comunista?
    Ne sono orgoglioso!
    Ma di quelli veri, quelli che ho conosciuto in altri tempi, quelli che combattevano contro il potere che voleva le 15 ore lavorative, quelli che non avevano nulla in un mondo che ha tutto.
    Ora sono estinti, vittime del tradimento di arrivisti e zozzoni che in barba a tutti i problemi del popolo “ignorante” si sollazzano allegramente al sole.
    Vergognatevi!
    Non avete la bocca pulita per nominare ideologie che NON vi appartengono: sia di destra che di sinistra.
    Perchè erano fatte da uomini.
    Voi siete macchine che vogliono la morte dell’uomo.
    Sparite!

  27. 27

    Luca Ripellino dice:

    Anche se in ritardo, mi unisco al coro di chi dice “W la famiglia, così come è stata inventata”! Io credo che su questo blog si sia tutti sufficientemente intelligenti per essere in grado di non mettere la testa sotto la sabbia di fronte a problemi reali, che sicuramente accadono, forse molto più di quanto riusciamo a immaginare…. Su questo, penso, saremo tutti d’accordo. Però mi chiedo, rivolgendomi a Ilaria e Alice (forse anche Fausto, ora non vorrei fare confusione con i vari post….): perchè confondere il significato della parola “famiglia” con problemi di violenze e ignoranza (che, ripeto, senz’altro esistono) annidatisi tra la gente? Perchè non si accetta l’idea che la famiglia dovrebbe essere davvero la “palestra” di vita da cui attingere valori e morale, mentre i problemi di cui si è parlato sono frutto dello stato (penoso) in cui versa la società? Certo che i problemi suddetti esistono e fanno rabbrividire, ma cosa c’entrano col concetto di famiglia? Chiedo scusa, forse non ho capito i post precedenti, o magari non sono abbastanza arguto per farli, ma perchè è così difficile comprendere che nella vita più le cose sono “normali” (o semplici) e più dovrebbero andare bene? Certo che c’è chi picchia la moglie, io lo ritengo a tutti gli effetti un crimine, ma perchè stupisce in un mondo dove mezza umanità è in guerra, dove 2/3 dell’umanità muore di fame e sete mentre 1/3 ha problemi di obesità, dove stanno venendo meno anche gli elementi da cui tutto nasce perchè l’aria è nociva quanto e più del fumo, l’acqua manca ed è inquinata, il sole è sempre più forte e fa sempre più male, ecc…. Di tutto ciò (che credo nessuno voglia negare) l’uomo non ha forse responsabilità? E per il degrado della nostra società il discorso non può essere più o meno simile? E allora visto tale degrado, la soluzione a cui si pensa è quella di “dare addosso” alla famiglia? E perchè? Che cosa si risolverebbe? Certo, ho presente che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, quindi un conto è dire cosa DOVREBBE essere la famiglia, altro conto è dire cosa realmente E’ la famiglia, d’accordo…. però sentenziare che questa è (e forse è sempre stata) un’accozzaglia di violenze, ubriacature e soprusi mi sembra un pò troppo! Non credete? Se il matrimonio è sempre più lontano dal concetto che dovrebbe avere (cattolico, laico o gnostico che sia…), la colpa è del matrimonio stesso? Luca

  28. 28

    Corsaro dice:

    Tranquillo Luca.
    Ci stanno provando…
    Credevano che io avessi abboccato alle loro false lusinghe in merito ai discorsi di filosofie alternative…
    Non sanno che una filosofia alternativa non è un fai da te dove con una cricca di esaltati fai discorsi tutti atti a demonizzare questo e quello.
    Non è la realtà il problema.
    Anche terribile, la realtà, si deve guardare da angolazioni diverse: questo è crescere.
    Una presa di coscienza non cerca scontri religiosi anzi semmai interpreta con più oculatezza tanti passi dei libri sacri.
    Tutti i libri sacri!
    Perchè tante cose sono scritte da secoli e sono a disposizione…
    Ma non c’è cieco più cecato di chi non vuole vedere!
    Questi signori sono solo dei programmi che perlustrano la rete alla ricerca di eventuali focolai di persone sveglie: questo si nota dall’analisi delle farneticazioni contorte e contradditorie postate come commenti.

  29. 29

    Tommaso Farina dice:

    Ma c’è bisogno di incazzarsi così per poche righe su un blog? Propongo a tutti di berci un’orzata e ricominciare con calma, senza battaglie ideologiche ad personam. Va da sé che il mio pensiero (se tale si può definire) non è cambiato dalle righe che ho esternato prima. Ma Alice e Ilaria che s’inalberano tirando fuori di tutto e di più (persino gli stupratori: ma che c’entrano?) mi lasciano un po’ perplesso.E pure tu, Edo, mi sembra che la stai prendendo un po’ troppo come un fatto personale (benché io sia bene o male d’accordo con te), e che col Fausto sei andato giù un po’ pesante (non credo abbia voluto offendere te, me o il Papa, ma solo rispondere in modo un po’ sarcastico al commento che ho fatto alle sue citazioni). Insomma, non logoratevi il fegato per niente, è un organo prezioso. Beviamoci questa metaforica orzata e facciamo i bravi, ché questi sono semplicemente pochi byte battuti su tastiera.

  30. 30

    Luca Ripellino dice:

    Ok Tommaso, ma il punto è che sono state tirate fuori tante cose (anche solo a mò di esempio) che nulla hanno a che vedere con il concetto di Famiglia! Dici bene: cosa c’entrano gli stupratori con la famiglia? Nessuno si sogna nemmeno per un secondo di giustificarli, gli stupratori, ma vogliamo forse dire che per “evitare” o debellare il problema (certo esistente) delle violenze tra le mura domestiche dobbiamo abolire la famiglia, i figli e/o il matrimonio? Non so più chi, se Alice o Ilaria, hanno citato l’esempio delle razdore emiliane tenute buone solo per cucinare e fare figli, mentre ai mariti si perdonavano ubriacature e scappatelle… Vero, succedeva, ma succede anche oggi che il padre di famiglia tornando dal lavoro si ferma da una schiava quindicenne sui viali delle nostre città, fa quello che fa, poi torna a casa dicendo “che giornata oggi…”, naturalmente baciando la moglie in fronte e accarezzando i bimbi che sono già a nanna!! E che dire delle famigliole unite che vanno insieme al parco Stura di Torino (Tossik Park per i torinesi) a rifornirsi, genitori un pò di coca per la tiratina alla sera con gli amici, pargoli qualche pastiglietta perchè altrimenti in discoteca non si divertono…. Ed è cronaca, non è fantasia!! Ma con ciò? E’ così difficile pensare che questi sono aspetti (e lo erano già in passato) della decadenza della nostra società? Perchè non pensare che certe cose (turpi) avvengano per via della degenerazione totale di cui è vittima l’umanità? E dire che questi sono argomenti che dovrebbero essere ben presenti a chi parla di quarta via, di conoscenze parallele, di studi gnostici, di misteri della fede che tali non dovrebbero essere, ecc…. Invece quando c’è la famiglia, c’è tutto! Si, perchè le razdore a cui si è accennato (e le massaie in genere) avrebbero dovuto ricevere lauree honoris causa in economia per come sapevano far quadrare i bilanci familiari, con risorse praticamente nulle, da autentiche regine del focolare… C’erano ragazzini in grado di assumersi responsabilità che al giorno d’oggi nemmeno a trent’anni….. C’erano cascine, alpeggi e borgate dove anche se non c’era nulla, c’erano valori quali la solidarietà, la fratellanza, il “tutti per uno, uno per tutti” autentico, manifestato nei momenti di vera necessità…. C’erano gli anziani che educavano al rispetto e all’obbedienza, oggi sentirsi dire vaffanculo da un figlio è normale…. C’era insomma la famiglia, anzi una grande Famiglia…. Oggi c’è il Grande Fratello. Luca

  31. 31

    ILARIA dice:

    Mi permetto di irritare ancora una volta il padrone di casa con un commento dedicato esclusivamente a Luca perchè gli altri han già preso le loro posizioni e da li non si schiodano. Forse dovresti tornare sul mio primo commento e leggerlo con attenzione perchè io stessa ho dato ragione a Edoardo sul concetto che la famiglia è importante, ho detto poi però che sempre più spesso si sente di violenze consumate proprio tra le mura domestiche. E non sono cose che ci inventiamo io o Fausto o Alice , basta farsi un giro in un qualsiasi consultorio e offrirsi di fare qualche ora di volontariato per sentirne di tutti i colori e non è un problema di sola violenza fisica ma più spesso psicologica.Quello che ho detto è che stavamo dicendo tutti la stessa cosa e cioè che è fondamentale il genitore amorevole (devo citare le mie parole così potete anche darmi dell’esaltata? ho scritto che “sono d’accordo che crescere i figli a pane e veline se lo possiamo tradurre in mollo il bimbo davanti alla tv..e me ne frego…sia dannoso.”)ma che purtroppo oggi proprio perchè, e ricito le mie parole così almeno non mi potete dire che rigiro la frittata, “moltissimi genitori, proprio perchè dormienti, (o ignoranti ndr) esercitano dei condizionamenti che sono, proprio perchè arrivano da quella che per il bimbo è la fonte stessa della vita, devastanti”. Allora se Edoardo si vuol fermare alla prima frase dove gli dico che è sibillino, si vuole offendere e chiudere il discorso perchè “il dialogo è di parte” faccia pure, ma non è mai stato detto che siamo tutti pedofili e maniaci sessuali,ho solo detto che nel momento in cui viene a mancare la serenità in famiglia è necessario e sacrosanto che se ne esca per cercare aiuto. Non ho detto “tutte le famiglie nascondono un mostro violento” ma se c’è caro Luca non serve a nulla chiudere gli occhi e dire va beh è della famiglia e quindi intoccabile, perchè è questo il rischio che si corre. E per rispondere alla tua domanda non si tratta di confondere il significato della parola famiglia con problemi di violenza e ignoranza, ma di comprendere che definire “psicodramma della psicotragica psicologa” un episodio drammatico come quello raccontato o di inserire commenti vergognosi come “vittimismo femminista” in riferimento all’altro articolo fa venire l’urto del vomito. Ci siamo persi a campi questo te lo concedo, parlando di famiglia siamo finiti a parlare di abusi ma tu mi scrivi “perchè non si accetta l’idea che la famiglia dovrebbe essere davvero la palestra di vita mentre i problemi di cui si è parlato sono frutto dello stato penoso in cui versa la società?” Perchè luca è proprio la famiglia a formare la società, come i mattoni fanno una casa e se le fondamenta sono bagnate l’umidità sale fino al tetto. E io continuo a stupirmi e a sconvolgermi nel sentire che un uomo picchia la moglie anche in un mondo dove mezza umanità è in guerra perchè mi rifiuto di pensare che sia quella la regola. Nessuno “dà addosso” alla famiglia Luca, si sta solo dicendo che non è sufficiente che marito e moglie mettano al mondo un figlio per essere una famiglia, ci vuole attenzione amore impegno e costanza. Ma so già che sto sprecando fiato, se nei miei post si è riusciti persino a leggere un accusa di essere filo-nazista siamo a posto. Ora mi sto gustando questa sensazione di essere “un programma nefasto che il sistema sguinzaglia in giro per seminare confusione” oltre che “macchina che vuole la morte dell’uomo” con l’unico scopo di farvi abboccare con false lusinghe in merito a discorsi su filosofie alternative, programma che perlustra la rete alla ricerca di eventuali focolai di persone sveglie…ma dai.L’inquisizione spagnola è finita da un pò..o mi son persa qualcosa? E poi tiriamo fuori i libri sacri? se di libri sacri ne fossero stati letti e compresi anche solo per poche pagine ci si guarderebbe bene dal tirarli fuori così a casaccio. E caro Farina, per finire con un’altra farneticazione contorta e contraddittoria ti dico che hai ragione non serve a nulla incazzarsi, ma ci si inalbera da donne perchè il “vittimismo femminista” non è cascato giù dal cielo come una merda di piccione ma è sintomatico di uno stato di malessere che vive e prolifera. E io mi rifiuto e mi rifiuto e mi rifiuto ancora di lasciare che certe frasi corrano libere mortificando chiunque per caso capiti a leggerle. Io la chiamo responsabilità, qualcun’altro qui la legge come esaltazione fine a demonizzare questo e quello. bah.vado a farmi una coca perchè l’orzata non mi piace! ciao Luca spero che ti sia un pò più chiaro il mio pensiero, altrimenti tranquillo che ho già pronto il io personale programma per riabilitarti il cervello e re-inserirti nella società..hahhahaha

  32. 32

    Luca Ripellino dice:

    Mi hanno insegnato che a rispetto deve corrispondere rispetto, quindi, per cominciare Ilaria, preoccupati del tuo di cervello, e di come vivi tu nella società…. Giusto per chiarire! Detto questo, forse sono io che non mi sono spiegato bene: se pensi che a me l’idea (o la notizia) di un uomo che picchia la moglie non faccia inorridire, credimi che ti sbagli di grosso… e a pensare che non basta mettere al mondo un figlio per essere una famiglia (ma servono amore, dedizione e costanza) siamo in 2, perchè ne sono profondamente convinto, proprio quanto te! Quello che personalmente non condivido è che tu dica “la famiglia forma la società”; secondo me è il contrario, cioè la famiglia è purtroppo lo specchio della società, e proprio da questo punto nascono i fatti e i problemi di cui tu parli e che anch’io conosco, senza aver fatto il volontario in un consultorio…. Il problema è che la società è allo sbando, completamente persa in un mondo finto e degradato: tranquilla Ilaria, non voglio fare del vittimismo, ma sono io l’unico a vedere che tutto sta andando a rotoli? Tutto gira al contrario, quello che dovrebbe essere normale (in ogni senso) diventa arcaico ed inutile, meglio l’anormalità spacciata per modernità. Certo che è difficile trovare famiglie “vere” al giorno d’oggi, se anche medici, psicologi e media dicono che la soluzione dei problemi coniugali è il tradimento, la scappatella, perchè “devi liberare te stesso, le tue energie…”, solo per fare un esempio… Si vive solo con il concetto del lavoro, dei soldi, della produzione, ecc, si diventa come formichine e si perdono di vista dei valori su cui dovrebbe basarsi la società, e quindi anche la famiglia! Si blatera di questo e di quello, ma non si giunge a soluzioni perchè le menti sono annebbiate, e le coscienze sopraffatte dagli ego… Un esempio stupido? Giuro, è il primo che mi salta in mente, così a casaccio: tutti a lamentarsi dell’alimentazione dei figli, del fatto che non mangiano 3mila cose perchè schizzinosi, tutti a preoccuparsi dell’obesità degli adolescenti, delle schifezze che mangiano e del costo di queste ultime; ma tu quanti genitori (padri o madri non importa, mai pensato che a cucinare debba esserci solo la donna!) conosci che non riempiono il carrello di merendine unte e cancerogene, e da colazione o da merenda a scuola si mettono lì a fare una torta di mele al bambino?!? Ripeto, è solo un esempio, magari stupido, ma è solo per dire che si parla soltanto, poi si finisce presi dalle nostre mille e solite cose, ed il gatto continua a mordersi la coda, senza andare avanti…. Non sono cmq tutti specchi delle condizioni (penose, scondo me) in cui versa il nostro mondo? E infatti impazza Second Life, dove tutto è come vorremmo ma non riusciamo ad avere! Infine, pienamente d’accordo con te sul fatto che se si fosse letto (e compreso) solo qualche pagine dei tanti testi sacri trasmessi fino a noi, le cose andrebbero meglio: ripeto, condivido al 101%, ma ti chiedo, proprio in questi testi sacri qual’era il ruolo, o meglio il significato della famiglia? E soprattutto, quale era la “missione” dell’uomo della donna, ovviamente non solo da un punto di vista corporeo ma inteso all’interno di un disegno cosmico superiore alla mante umana? Ti saluto, certo che questi pensieri siano anche i tuoi, e se permetti un consiglio: meglio l’orzata, o cmq qualcosa di più sano della coca cola… Luca

  33. 33

    Luca Ripellino dice:

    Errata corrige: volevo dire “mente umana”, ovviamente… Luca

  34. 34

    ILARIA dice:

    Luca mi arrendo. Non parlo una lingua comprensibile.certo che la famiglia è lo specchio della società perchè la società è fatta da famiglie. anche un single ha avuto un padre e una madre caspita.Che il mondo gira al contrario lo stiamo dicendo tutti dal primo post solo che da una parte ci sono quelli che sostengono che solo il nucleo familiare è sano mentre dall’altro c’è chi dice che ci sono purtroppo parecchi nuclei familiari avvelenati.MA DA SEMPRE sempre ci sono state violenze e coercizioni è questo che dice Alice, non prendete a simbolo la vecchia famiglia patriarcale o matriarcale che sia perchè il nucleo chiuso non sempre è sinonimo di crescita. Stiamo discutendo sul sesso degli angeli! chi ha detto che bisogna ascoltare gli psicologi? dove ho scritto che hanno sempre ragione? ma se io stessa per prima ho detto che guai ad abbandonare alla tv all’allenatore o a chi altri la crescita dei propri figli! sostengo fortemente la famiglia, ma quella vera, fatta di sani principi, di collaborazione, di attenzione uno per l’altra di sacrificio anche. io di figli ne ho due e mio mario ha preferito lavarsene le mani, certo ora direte ah ecco! la sfigata di turno che si sfoga su tutti perchè lei stessa è frustrata,e invece no porco cane, io sapevo bene cosa mi aspettavo dalla famiglia e quando la base è venuta a mancare ho fatto una delle due cose che mai nella mia vita avrei potuto pensare di fare, l’ho mandata all’aria…ma tu ti rendi conto di che cosa sia guardare negli occhi tuo figlio che ti guarda immusonito perchè il padre non si degna neanche di fargli un colpo di telefono per il compleanno e sai che avrebbe potuto essere diverso se solo si fosse usato il cervello? ma sai quante famiglie guardo e vedo padre e madre tener su un teatrino di comodità e di bugie insegnando ai propri figli che alla fine l’unica cosa importante è il proprio tornaconto? Ma certo che vedo anche coppie felici e stabili, come quella di Alice e la cosa mi rende stra felice. Con questo però non chiudo gli occhi sul resto del mondo. E’ faticoso essere genitori, svegli e attenti sempre, certo che è comodo riempire il carrello di merendine, riempirgli le tasche di figurine di dragon ball e saturarli di tv, chi non lo sa? ma io per prima combatto ogni giorno proprio contro me stessa peer stargli dietro per parlare con loro e per dargli l’impressione che se anche manca un tassello nella loro vita si può andare avanti lo stesso. E poi arrivo qui e appena mi sposto di un cm dall’assecondare i pensieri di chi scive mi piovono addosso commenti che fanno onore a un capo clan più che a una persona svglia.Cosa vuol dire menti annebbiate e coscienze annebbiate dall’ego? cosa significa svegliarsi? Ci facciamo queste meravigliose domande e poi? io me lo chiedo Luca, me lo chiedo ogni istante che passa e ascolto quello che dico e guardo quello che faccio perchè non sono esente da peccato e l’aver letto una moltitudine di testi e di scritti e di dottrine e di filosofie mi ha fatto comprendere che non serve a nulla spalare merda sugli altri o porsi a baluardo di traguardi che solo gli uomini migliori hanno saputo intravedere e pochissimi raggiungere.Una buona dose di umiltà e avanti. Bisogna agire, perseverare, non chiudere mai gli occhi e difendere con i denti i valori in cui credi, pena anche l’essere tacciati di essere macchine infernali a caccia di menti libere da distruggere. E sul ruolo della famiglia nei testi sacri interpella Edoardo,lui che ci scrive “che ho ragione io è un fatto non un’opinione”, su alcune sue argomentazioni sono certa che lo stesso Gurdjieff si sia preso a frustate i maroni, ma questa è casa sua (del corsaro intendo)so di non essere gradita per cui mi levo definitivamente dalle palle, con l’amara sensazione che in questi post si sia perso qualcosa d’importante. IL DIALOGO. Amen

  35. 35

    Anonymous dice:

    E’ stato un caso, signori, se mi son passato da queste parti. Ho lasciato il mio bardotto alla malga, su verso il monte Civetta e son sceso ad un bar di un mio amico, il Cacasenno, perchè lui li ha l’internet point.
    E nel leggervi, miei signori, me go fatto un salto, ma un salto che neanche il mio bardotto sa fare, ostrega. Perchè? Ma perchè la mi povera mamma la mi aveva insegnati una cosa. Che dei corsari e dei caproni la si doveva guardare a lungo: puzzavano che, manco se avevi il naso col freddore, non potevi mica restare vicino.

    Ma poi mi sono detto: la mi povera mamma non sapeva una cosa. Non solo la puzza, ma la mente contorta ( contorta, cioè, voglio dire, non con la torta, ma… insomma avete capito) e un po’ pazza.
    Mi sempra che il sior padrone qui si sia fatto un po’ troppo di Barbera… Senza offesa, né, corsaro?!
    Senta, mica può andare avanti così a parlare come se fosse venuto da Marte: anche i marsiani si incasserebbero. Insomma…

    Ostrega, dice una cosa e poi ci piscia sopra; ne dice un’altra e poi la butta via… Insomma, se va in piazza prende a destra, né…; se va al rifugio a sinistra, né… Mica può andare a trovare don Peppino e insieme la mula e il sindaco.

    E poi, proprio il don Peppino, che mi leggeva i testi sacri al catechismo, mi aveva letto un giorno di cosa aveva risposto il nostro Gesù Cristo ad un branco di caproni: Lui ci aveva detto ( e l’ha scritto il sior Marco, l’apostolo):

    “Il profeta Isaia quando parlando di voi diceva:

    QUESTO POPOLO – DICE IL SIGNORE – MI ONORA CON LE LABBRA,
    MA IL SUO CUORE E’ MOLTO LONTANO DA ME.

    IL MODO CON CUI MI ONORANO NON HA VALORE, PERCHE’ INSEGNANO COME DOTTRINA DI DIO COMANDAMENTI CHE SON FATTI DA UOMINI”. ( Matteo 15- 8,9)

    E ciaveva tanto ragione, ma tanto tanto che ce l’hanno portato via. Sti mostri.

    A, scusate ancora un minutino mio: quando noi vogliamo trovare una donna che sappia anche di cervello, facciamo tante mulattiere giù dalla malga. Lei, sior corsaro, ce ne aveva qui due toste toste e le ha prese a bastonate… Non che il Barbera le ha fatto strane cose, né??

    Bertoldo

  36. 36

    Luca Ripellino dice:

    Bertoldo, dici una cosa saggia riportando le parole dell’apostolo Marco: “Insegnano come dottrina di Dio comandamenti fatti da uomini”! Proprio qui sta il punto: abbiamo parlato di famiglia e/o matrimonio come dovrebbero essere, cioè come realmente dottrina di Dio… Poi la palla passa agli uomini, con i loro comandamenti (detti anche auto-inganni) e succede quel dice Ilaria (che è tosta e intelligente ma forse un pò troppo orgogliosa, perchè non vuole ammettere che in fondo in fondo stiamo dicendo le stesse cose….), cioè ci si inganna, ci si critica, non ci si guarda dentro (per troppo timore!) per guardare solo gli altri (sempre da invidiare o criticare, fifty/fifty) e accadono i patatrac, più o meno gravi, anche in famiglia…. Ma se su tutto trionfasse l’Amore vero, oserei dire Universale, quello basato sul dare senza pretendere in cambio, sul donarsi in modo disinteressato, sulla correzione fraterna basata sull’anelito di migliorare il proprio sposo/a, certi problemi non esisterebbero, e noi non saremmo qui a scervellarci per vedere chi cede per primo!! Il matrimonio non deve essere visto come la fusione di due entità (quello va bene quando si hanno 13 anni e si guarda “3metrisoprailcielo”), ma come 2 entità distinte che si compensano l’un l’altra, perchè una colonna non sorregge nulla, 2 colonne sorreggono la copertura del tempio… Ovvio che così dovrebbe essere ma spesso (anzi sempre di più, purtroppo) così non è, ma la colpa è degli umani, e la soluzione non può essere l’abbandono di certi valori! E come dice Ilaria circa le parole a cui pochissimi eletti hanno saputo far corrispondere i fatti, ricordiamoci (tutti) che Gesù diceva: ” di 1000 che mi cercheranno, 1 mi troverà; di 1000 che mi troveranno, 1 mi seguirà; di 1000 che mi seguiranno, 1 verrà con me nel regno dei cieli”! Troppo prosaico? Se si chiedo scusa, è solo semplice esigenza (da parte mia) di togliere maschere, autoimmagini e autoinganni per riappropriarsi di valori che un tempo erano prossimi dell’animo umano! Buona serata a tutti. Luca

  37. 37

    Tommaso Farina dice:

    Il commento di Bertoldo, pur poetico com’è, è la dimostrazione di come sia ancora in voga lo sport di estrapolare e decontestualizzare frammenti biblici per dare loro il significato che si vuole.

  38. 38

    Corsaro dice:

    Bertoldo: ci sarà un tempo in cui incontrerò, “a muso duro” Dio.
    Saprò che mi spetta e, accetterò il ruolo di semplice mozzo che mi darà per l’eternità. Così è detto.
    Poi, sorseggiando barbera, rideremo insieme di una cosa.
    Cosa che, con tutto il rispetto, Lui stesso mi chiederà: “ma perchè hai sempre usato il tuo nome e cognome (Edoardo Bresciano)in tutte le risse che hai provocato? Si, mettevi Corsaro, ma poi il tuo nome compariva ogni dove…basta cliccarlo su google hai pagine intere…ogni dove!”
    “Sei proprio stolto ragazzo mio”.
    Ecco, hai capito Bertoldo chi è il corsaro?
    NOME E COGNOME e A MUSO DURO
    (muso grifagno! vero Tom?)

    Per il resto non vedo drammi o grossi problemi.
    Non credo che G. si sia stralunato di ciò che ha letto.
    Alla sua maniera ha detto e scritto sui limiti dell’uomo macchina: NOI li abbiamo dimostrati.
    Senza sedute, senza anni di terapia: così…semplicemente.
    E… senza volerlo: spinti dalle emozioni?
    Questo possiamo ammetterlo?
    Sarebbe un grande passo.
    E allora che fare.
    Bertoldo lo rimandiamo all’asilo, ma con gli altri, credo, che meriterebbe provare a prendere atto delle cristallizzazzioni, e ,come anche dice Norcino, vedere le cose da diverse angolazioni.
    Non è facile, ma Luca per es. ha un dono: riesce a individuare linee di pensiero simili di contenuto ma spiegate in lingue diverse.
    Inoltre la sua pacatezza può fare andare lontano.
    Tutti, Tommaso, Alice, Fausto ecc. abbiamo a nostra maniera dei doni: questo è il gruppo.
    Ilaria: Luca ti ha fatto l’es. di due entità distinte ecc.
    Noi parlammo di due rette parallele, ricordi? In un altro blog, in un altro tempo.
    Vedi che non è proprio vero che “non ti leggo”, magari “non ti dico” ma c’è un perchè.
    Che dirti di chi deve guidare la barca da solo…
    E dura è vero ma avrai tutti gli applausi per te all’arrivo.
    Poi, in quanto a me “sfuggente” lo riassumo in un concetto: VERO.

    Compare Bertoldo: A rileggerti ho capito chi sei. Ma resta tra noi.
    Un ri-entrata potevi farla solo così: con umorismo. Ti sconvolgo ancora per questa mia improvvisa
    botta di saggezza? Lo sai che la 4via è anche detta “via del furbacchione”?
    E li che devi cercare i miei voli pindarici, se credi che esistano.
    Io non credo, ma se tu credi segui la mia indicazione così non sprechi tempo. Il tempo è uno.

  39. 39

    ILARIA dice:

    ciao Luca, orgogliosa? forse si, ma mi ha aiutato a sopravvivere quando gente che “pensava al mio bene” ha cercato di inculcarmi un modo di vivere e un modo di camminare che non mi apparteneva e che ancora oggi sto cercando di scrollarmi di dosso.
    L’Amore quello vero Luca è un concetto basilare, mi piace questa vibrazione che hai e che si percepisce chiaramente,di spinta verso questa meta che, personalmente, ritengo sia la nostra missione. Il ritorno a casa. Ma siamo così lontani dalla meta..L’Amore universale è una vibrazione potente, l’ho confusa per anni con il voler bene, il sacrificarsi per il prossimo, con il “buonismo” che sono solo manifestazioni più “blande”, ma questa forza è anche rigore determinazione, conoscenza, è l’Arcangelo che brandisce la spada…ma non vado oltre perchè come ho già scritto in altri post ci sono percezioni indescrivibili a parole…ma per tornare alle due colonne che mi portavi in esempio sono d’accordo e ti dirò di più, visto che mi han già detto di tutto farò anche la visionaria, che l’antica dottrina metteva in guardia i discepoli da certi maestri, secondo la teoria che esiste una specie di “cordone” che dal nostro corpo esce dall’ombelico ( è il legame tra il corpo fisico e la nostra parte eterica…semplificando) , ci sono maestri (e persone aggiungo io) che ci circondano con questo legame inglobandoci nella loro aura mentre il rapporto corretto tra maestro e discepolo ( o tra due persone) avviene quando questo legame esce e forma un otto attorno alle due entità, unendole quindi ma lasciandole praticamente separate..il contatto c’è ma ognuno mantiene le proprie caratteristiche.(e il contatto, anche in un solo punto c’è, per cui basta con ste rette parallele) Moltissime persone, spesso proprio spinte dal voler bene, tendono a creare un legame del primo tipo, o inglobando o lasciandosi inglobare, mantenere la propria identità pur concedendosi di fondersi in certi momenti, in certe situazioni è molto, molto difficile. ma l’Amore universale ci chiama e ci spintona, per usare un’immagine poetica, e ci solletica i ricordi più profondi spingendoci a seguirli. Hai un bel percorso davanti Luca, hai già in modo percettibile fatto dei passi, ricorda che l’Amore non è solo sentimento ma è anche Intelligenza. ciao
    ps
    corsaro a me degli applausi te lo devo dire non me ne frega un ciufolo perchè sto solo facendo quello che dovevo, anche se ogni tanto ne ho piene le tasche, e man mano che il tempo passa comprendo perchè mi sono messa in certi percorsi perchè ci sono strade che vanno percorse fino in fondo, c’era un “tipo” un pò di tempo fa che diceva che nessuno ha una croce più grande di quella che può portare.E posso dirti un’altra cosa? se vuoi vedere l’uomo come una macchina va bene, a me fa senso, preferisco vedere l’uomo come una splendida stazione radio a cui si è inceppata la manopola per regolarsi sui canali. ciao anche a te.

  40. 40

    ILARIA dice:

    …ps
    visto che il post era partito dalla famiglia e anche dalla figura dai nonni…
    mia nonna Alma se leggesse tutto questo mi direbbe di sicuro che quello che ci manca è una sana scopata..hahhahha saggezza antica, ‘che la devo seguire alla lettera?!

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