Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

Archivio per la tag 'farmer market'

Bottega online Cascina Peschiera

Filera corta?

Ok: cortissima!

Cascina Peschiera bottega online, ecco la mia filiera corta.

Con una buona piattaforma e-commerce, tanta buona volontà e un pizzico di pazienza si può gestire un gran lavoro. Infatti, per i prossimi tempi, ho scelto di gestire la mia attività proprio con un sito e-commerce dedicato. 

Un negozio sempre aperto con la possibilità di diverse gestioni del catalogo: dettaglio e commerciale.

Certo! Un pò avveniristica la scelta. In Italia c’è nemmeno un 30% che usa internet per fare acquisti, ma è una stima in crescita. Con il tempo, il sistema e-commerce, crescerà. Soprattutto per il commerciale, perchè, piaccia o no, abbatte i costi di una gestione tradizionale fatta di agenti, cataloghi cartacei e compagnia bella.

Sono avanti? Come sempre! I Corsari corrono con la testa, son mica lenti…lenti-formi!

 (By Corsaro)

Farmer’s market fuori legge?

Una proposta di legge punta a introdurre l’obbligo di indicare prezzo, varietà, categoria e provenienza anche per i coltivatori diretti per eliminare le diverse irregolarità riscontrate nei mercati contadini

di C. S.

Il decreto legislativo 306/2002 impone ai commercianti, ai distributori e agli imprenditori agricoli di indicare prezzo, varietà, categoria e provenienza delle derrate alimentari esposte.

Tale obbligo non sussiste però per i coltivatori diretti, una norma contestata dalla senatrice (PD) Donatella Poretti (Puglia) che con un’interrogazione indirizzata al titolare del Mipaaf Luca Zaia, vorrebbe introdurre questo dovere di trasparenza nell’etichettatura a tutti i produttori.

La rappresentante del Pd evidenzia infatti come, mentre il rispetto della norma sull’etichettatura è risultato molto alto nella grande distribuzione, nei mercati rionali e nei cosiddetti farmer’s market, dove i coltivatori vendono in prima persona i propri prodotti, sono state riscontrate diverse irregolarità che potrebbero essere eliminate introducendo, appunto, l’obbligo di segnalare la provenienza della merce. (fonte: Teatro naturale clicca)

di C. S.
10 Ottobre 2009 TN 35 Anno 7

fm1

Tutti o lodi vengono al pettine?  Ha ha ha, ghaaa ah ah ah, bella ne?    ‘le pròpi bèla!

Naggia però! Questa Senatrice deve essersi svegliata male, o è incazzosa per natura? Sarà anche Lei più bella che intelligente? Anche Lei una catto-comunista che vuole sfidare i rural-pupulisti?

Comunque il fatto è questo: L’imprenditore agricolo ha la possibilità di vendere del suo un 70% e il restante 30% può solo commercializzarlo, quindi compra e rivende. Questa legge è stata fatta per sostenere i produttori e dare vita così ad una agricoltura più protagonista e con più possibilità per restare a galla sul mercato, spietato, dei commercianti.

E’ vero, di quel 30% andrebbe dichiarata la provenienza. Ma c’è chi non abbisogna di questa integrazione e allora tratta solo prodotti aziendali: e i mercatini sono pieni di cartelli ed indicazioni sull’origine. A Bari no? Non credo proprio.

Io segnalerei un altra cosa: più professionalità e misure igieniche adeguate. Orrido vedere formaggi senza banco frigo con moscone appollaiato sulla forma, colante, di gorgonzola in piena estate e 40°…Uh, in tutti i mercati del gusto anche quelli…lenti!!

Ma poi: SE I SIGNORI POLITICI HANNO VOGLIA DI MENARE LE MANI, FACCIANO PURE, MA TRA DI LORO!

PERCHE’ PRENDERSELA CON UNA CATEGORIA CHE STA METTENDOCELA TUTTA PER TIRARE A CAMPARE? (COLTIVATORI DIRETTI CON I LORO BANCHETTI NEI MERCATI CONTADINI…)

PERCHE’ NON APRONO IL CALDERONE DEI PREMI CEE A CHI PORTAVA I TORI DI ALLEVAMENTO INTENSIVO IN ALPE?

PERCHE’ NON FANNO APPLICARE LA NORMATIVA 10R “LEGGE SUI NITRATI” AGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI E ARRESTANO CHI GETTA LIQUAMI ZOOTECNICI NEI CANALI?

PERCHE’ NON VANNO A ROMPERE LOS PELOTAS ALL’AGROINDUSTRIA CHE CI PROPINA PRODOTTI ESTERI CON ETICHETTE ITALIANE?

PERCHE’ NON CONTROLLANO CHE I CONTRATTI DI SOCIDA CHE FANNO LE INDUSTRIE MANGIMISTICHE NON SIANO CONTRATTI CAPESTRO  “DA NEGRIERI”?

PERCHE’?

PERCHE’ NON CONVIENE! (By Corsaro)



Comunque ci sono arrivato prima io!

Lo apprendo dal blog di Tommaso Farina, l’uomo LIBERO del gusto, che i gialli, pardon, che Coldiretti piazza un  farmer market nel  Consorzio Agrario di Milano: “Dietro l’iniziativa c’è anche la Coldiretti di Milano e Lodi. Ho dato un occhio all’elenco dei produttori, e ci sono coltivatori di frutta, salumieri, casari interessanti. Una mattina provo ad andarci, e vi farò sapere (Tommaso Farina).

Non c’è che dire: ottima idea ma io ci avevo pensato molto tempo fa, quando Coldiretti era solo Col! Ne scrissi anche un bel post che, piaccia o no, mi consente di rivendicare la paternità dell’idea. Guardate qui: Consorzi Agrari Provinciali. Quindi i Cap potrebbero diventare la Gdo dei contadini italiani, sempre che nessuno pensi di affossarli ancora.

Non ci rimane che aspettare la visita in loco del nostro amico-goloso  Tommaso che saprà informarci al meglio. (By Corsaro)