Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

Archivio per la categoria 'corsari incazzati'

Tuoni e fulmini dal Monte Olimpo

Il Monte Olimpo, la casa degli Dei.

Zeus, Poseidone, Ares, Era, Afrodite, Atena che meraviglia!

Dei tonanti, severi e perennemente invischiati con le faccende “umane”…

Dopo secoli di oblio, tra le nebbie del Monte Olimpo, escono allo scoperto, più incazzati che mai e la MAGNA GRECIA, torna a  fare  tremare le signorine della UE.

Gli Dei appoggiano la RIVOLTA DEI CONTADINI GRECI che, stufi dell’indifferenza della politica, sfiniti dal crollo dei prezzi di grano, cotone, frumento (quotazioni imposte dalla UE),  organizzati come squadre speciali hanno bloccato le frontiere boicottando le merci agricole in entrata.

La classe non è acqua! (By Corsaro)

Fotovoltaico? No grazie!

C’è un pullulare di demoni mendaci che spingono,  quello che ne rimane del genere umano, a compiere azioni che, financo uno scimunito, riconosce inutili, costose e dannose per l’ambiente.

Giustoappunto oggi parliamo di fotovoltaico! Così, per iniziare bene  l’anno.

Energie alternative: il business di questi tempi. Come le mosche che svolazzano sugli escrementi  orde di papponi infoiati  si gettano all’assalto del mondo agricolo che giace a terra esanime, agonizzante ed abbandonato da tutti.

I papponi, o “culi pallidi”,  propongono di “seminare” ferraglie munite di pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli anche di prima e seconda classe, quelli migliori per capirci. Acciocchè codesta malsana idea si avveri e si mostri in tutta la sua immonda natura (proviamo ad immaginare quanto brutta sia la nostra campagna con ‘sta ferraglia) prospettano al bifolco (non siamo più, ni contadini, ni imprenditori agricoli perchè ci siamo, come un tempo, inginocchiati al potere) guadagni strepitosi, altro che coltivare!

Ebbene, cari miei fedeli lettori, ciò mi fa pena!

Mi fa pena vedere come un mondo (quello agricolo) sia considerato un qualcosa da annienare: dove non è arrivato il cemento arriva il pannello!)

Guadagni? Ma va la! Come al solito guadagnano le banche, gli affaristi, i mariuoli, chi vende gli impianti e chi gestisce la corrente. Perchè, la corrente, non rimane un bene per il territorio, che diventa indipendente da terzi, ma viene immessa nei circuiti di propietà dei soliti e rivenduta.

E alle generazioni future rimarranno montagne di ammassi ferrosi da smaltire e terreni infecondi, saturi di tutto ciò (metalli pesanti) che il “mostro fotovoltaico”  perde nella sua carriera.

Ma non bastava spegnere qualche lampadina per risparmiare sulle bollette?

Ma non bastavano i tetti delle case, dei capannoni e le aree marginali? Proprio il “ventre di madre natura” bisogna distruggere?

E tutti i santificatori, osannatori, salvatori di Madre Terra o Terra Madre dove sono?  Dicono che quest’anno è l’anno delle biodiversità.

Ma de che? ( By Corsaro)

Vulgus vult decipi, ergo decipiatur

A Savigliano, provincia di Cuneo, l’amministrazione Comunale, la maggioranza, la minoranza e chi sta nella stanza dei bottoni hanno deciso che nei terreni agrari di prima e seconda classe si potrà costruire impianti/girasole di pannelli fotovoltaici. Impianti di max 200Kw sono stati definiti come reddito integrativo per l’azienda agricola.        (LA STAMPA, pagine della provincia, domenica 27/12/2009)

La via per l’inferno è lastricata da buone intenzioni. (By Corsaro)

Lo scandalo della Fontina

(Fonte: Quale formaggio)

Dalle indagini, condotte dal Corpo Forestale della Valle d’Aosta e dai Nas e coordinate dal pm Pasquale Longarini, è emerso tra l’altro che l’azienda agricola Cabraz, di Jovençan, nonostante avesse la stalla bloccata in quanto alcune bovine erano risultate malate, ha continuato a produrre la Fontina Dop. Quando non ha più potuto trasformare direttamente, ha ceduto il latte al caseificio Duclos che lo miscelava con quello proveniente da altri conferimenti per la produzione del formaggio tipico valdostano. La Fontina veniva poi immessa sul mercato. 

Secondo l’accusa, inoltre, Duclos avrebbe venduto dello zangolato, un burro grezzo che potenzialmente contiene un’alta carica batteriologica, per burro di panna pastorizzato. In alcuni supermercati valdostani gli agenti del Corpo Forestale dello Stato hanno sequestrato alcune Fontine cosiddette “rosse” (sempre di produzione del caseificio di Duclos) che non avrebbero dovuto essere commercializzate in quanto contenenti colosto.

I nomi degli arrestati

Le undici misure cautelari agli arresti domiciliari hanno riguardato Antonio Albisetti, di 43 anni, di Montjovet, Fabrizio Bisson, 31 anni, di Gressan, Emilio Cabraz, 67 anni, di Jovençan, Marisa Cheillon, 46 anni, di Gignod, Angelo Letey, 50 anni, di Valpelline, Elio Louisetti, 51 anni, di Bionaz e Gabriele Vièrin, 61 anni di Gressan (tutti allevatori), a cui si aggiungono i veterinari Davide Mila, 49 anni, di Morgex, Claudio Trocello, 54 anni, di Aosta e Massimo Volget, 38 anni, di Brissogne. Ai domiciliari è stata costretta anche Rosella Badino, 50 anni, di Pralormo, località in provincia di Torino, legale rappresentante del laboratorio di analisi di Carmagnola: «invece di sopprimere gli animali malati – spiega il procuratore capo di Aosta, Marilinda Mineccia – in stalle dove erano già stati identificati bovini affetti da tubercolosi, alcuni allevatori si affidavano alla struttura di Carmagnola per spostare il bolo di riconoscimento su animali sani, oppure li facevano macellare, senza rinunciare però ai contributi europei distribuiti attraverso la Regione. Anche per quanto riguarda il latte, in certi casi veniva dichiarato che sarebbe stato utilizzato solo per l’alimentazione delle vacche. Il latte che doveva restare fuori commercio veniva invece mescolato ad altro latte per la produzione di formaggi: tra allevatori e caseificatori c’era anche un legame familiare. In diversi casi, per fortuna, i commercianti si sono accorti di una cattiva conservazione dei prodotti e li hanno rimandati indietro senza venderli».

E’ una cosa indegna, una cosa che non può avere scusanti. Un ultriore segno della decadenza del genere umano. Leggete il pezzo sulla notizia del giornalista ed amico Stefano Mariotti: Val D’aosta travolta dallo scandalo. Un danno enorme all’immagine del nostro paese. Che peccato, un pezzo di storia che rischia di scomparire. (By Corsaro)