Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

Archivio per la categoria 'post che non esistono'

Il latte dei pacchi

imagesCAXWDPC5Il latte scaduto non venduto è mandato di nuovo al produttore che PER LEGGE può eseguire di nuovo il processo di pastorizzazione a 190 gradi e rimetterlo sul mercato.
Questo processo PER LEGGE può essere eseguito fino a 5 VOLTE.
Il produttore è obbligato a indicare quante volte è stato eseguito il processo, e, in effetti, lo indica, ma a modo tutto suo, nel senso che chi si è mai accorto che il latte che sta bevendo è scaduto e ribollito chissà quante volte?
Il segreto è guardare sotto il tetrabrick e osservare i numerini.
Ci sono dei numeri 12345. Il numero che manca indica quante volte è scaduto e poi ribollito il latte.
ES: 12 45 manca il “tre”: scaduto e ribollito 3 volte.

Ma non finisce qui, perché in uno scatolone da 12 buste ci saranno alcune buste dove manca il numero e altre dove ci saranno tutti i numeri. Attenzione tutto lo scatolone avrà ricevuto questo trattamento. In questo modo le aziende si arricchiscono, riciclando, di fatto, il latte scaduto, e chi ne paga le conseguenze, siamo noi che, di fatto, beviamo acqua sporca. (fonte)

 

Che dire? Niente!

Penso che il livello di assuefazione del popolo bue si tale che testimonianze simili procurino un senso di noia. Il popolo bue, ipnotizzato dalla propaganda e illuso del miraggio di vivere bene, in un socialismo reale,  vuole tutt’altri argomenti: vuole plastici di villette con omicidio, vuole vivere dentro i centri commerciali, vuole un nemico identificabile (ottimo il Berlusca)  e vuole vivere pensando che i soldi piovinio dal cielo, come mamma TV insegna.  Insomma vuole continuare a dormire, per cui buona notte! (By Corsaro)

AGGIORNAMENTO: 18 gennaio 2011

La fonte di quest’articolo informa che trattasi di una web-bufala e ci siamo cascati tutti. Tutto sommato è meglio che sia una bufala vero?

Falsi miti e falsi eroi

Il mito e l’archètipo del mito sono i pilastri sui quali la civiltà umana ha poggiato la propria esistenza ed evoluzione. A scuola ci hanno fatto studiare i classici, l’epica, la storia e bene o male siamo venuti a conoscenza dei grandi miti ed eroi del passato.

MA DA DOVE NASCE IL MITO?
Dal desiderio inconscio dell’uomo ad elevarsi, a camminare eretto, a sfidare l’ignoto per andare “avanti”…

Abbiamo bisogno di identificarci in un esempio forte, impavido, senza macchia, pronto a combattere, anche i Titani, per raggiungere o difendere i propri ideali.

Ma, pensandoi bene, tutto è influenzato dal desiderio inconscio del mito. Anche la propaganda pubblicitaria giuoca questa carta: per esempio la “ leggendaria” robustezza di una marca di automobili, di una lavatrice, di un frullatore!

(Bè, ultimamente giuoca di più la carta “bonazza semi-nuda” ma questa è un’altra storia…)

Ma che ci azzecca stù fatto?

Ieri sera, in TV, ho potuto ascoltare, in tutta tranquillità, il Mounsù Marchionne che esponeva il Marchionne-pensiero sulla situazione FIAT in Italia. Di conseguenza, stamattina, sempre in TV, i vari commenti di sindacati ed affini,  su questo tema molto caldo.

Io la penso così:

Con tutto il rispetto al Mounsù Marchionne, da contadino a metalmeccanico, da imprenditore ad imprenditore, da uomo ad uomo dico che non si può cancellare più di 40 anni di sussidi statali e di una costruzione sistematica di un monopolio industriale operato da questa (grande) azienda con mezzoretta di “tirata d’orecchia” televisiva!

Forse il Mounsù Marchionne non poteva andare oltre ma, penso, che se vuole passare alla storia, essere un mito, l’eroe nazionale che ha creato una vera impresa (ed in Italy ne avremmo assai bisogno) non esiti, non tentenni: ma sputtani per benino 40 anni di malagestione, di intrallazzi, di interessi privati, di malaffare, di cassa-integrazione pagata da pantalone, di accordi sottobanco alla faccia dei lavoratori.

Che sputi fuori nomi, cognomi e parenti fino al 5 grado di chi, sia esso persona, animale o cosa, ha tenuto in ostaggio per 40 anni una industria ed una Nazione intera!

Di falsi eroi, arrivati dal nulla, che si professano salvatori delle masse,  difensori dei ceti deboli della seria: un tozzo di pane per tutti, ne abbiamo le palle  piene! Di falsi eroi dalle liquidazioni  d’oro ne abbiamo le palle piene! Qui abbiamo bisogno di un vero eroe, di un vero mito, di un cuore impavido che non chiuda con il passato: ma lo disintegri! 

Per dirla breve: uno con due coglioni così! Eh Sergio?

 

Solo dalle ceneri si risorge, il resto è “finte palle”.  (By Corsaro)

 

Tremate tremate…

Devo dire che che questa notizia, anche se non freschissima, puzza già un pochetto, mi rende perplesso, assai!

Intervistato su LA STAMPA, lo young-guru del lenti di Bra, Roberto Burdese, spiega le news, strategie , sogni e  speranze per gli anni a venire di questo grande gruppo di difensori del gusto.

Per i lenti che non avessero capito sto parlando di Slow Food e dintorni.

Sembra, dalla lettura dell’intervista, che SF scenderà in campo, in trincea, laddove urge l’ intervento diretto e materiale per contrastare l’avanzata degli orchi distruttori del mondo buono, pulito e giusto.

Quindi, in parole povere, supponiamo che in un posto X ci sia una persona (o persone) Y che compie atti impuri, che offendono in concetto B.P e giusto, bandiera indiscussa di SF, ecco che scatta l’intervento dei  “Carlin’s Angels” pronti a snidare e distruggere (si fa per dire) gli orchi invasori.

Bene!

Per una volta non farò il solito stronzo malpensante, ottuso, ficcanaso, prevenuto, piccolo borghese, ciecato, canesciolto, pazzoscatenato o corsaro da strapazzo!

Prendo in parola quello che ho letto, i buoni propositi e, di sicuro, farò un fischio ai “Carlin’s Angels”  quando vedrò qualche orco a deturpare il territorio circostante al mio Regno.

Eccenesonoparecchi!! 

Tremate, tremate…(By Corsaro)

Nessuno mi può giudicare…

…Eh?

(Foto Google, By Corsaro)