Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

Reduci da Golosaria atto I (Vignale Monferrato)

Golosaria (clicca e vedi sito)  si conferma una grande opportunità di lavoro e, soprattutto, di RAPPORTI UMANI.  Questo non solo in seguito ad  un interscambio di intelligenze tra produttori ma, ed è assai gradito, da un contatto con un pubblico di consumatori, appassionati, seguaci del Club Papillon con cui il dialogo è un dialogo costruttivo. In poche parole: “NON SOLO CAVALLETTE AFFAMATE DI ASSAGGI, MAGNA-MAGNA-CIAO-CIAO!”

Dopo Vignale Monferrato c’è l’appuntamento di Moncucco (clicca e vedi) sabato 14 e domenica 15 marzo.

Io sono nel pieno dei lavori, agricoli e di allevamento ma non importa, l’energia per questi eventi è doveroso trovarla!

Ora però scappo, il lavoro mi chiama. A presto! (By Corsaro)

10 Commenti »

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10 Risposte a “Reduci da Golosaria atto I (Vignale Monferrato)”

  1. 1

    Enoteca Soliti Ignoti dice:

    Per quanto alla nostra piccola visita, è stata una grande edizione di Golosaria e dunque concordiamo con te. Piacevolissimo l’incontro con tanti colleghi. Altissimo il livello dell’offerta! Grandi!

  2. 2

    Luca dice:

    Dei nostri lettori, chi è stato in Monferrato in questi giorni? E se avete fatto un giretto fra i produttori a Vignale, ci raccontate qual’è in assoluto il prodotto che più vi ha colpito? Cmq ha ragione il Corsaro: sicuramente ci sono manifestazioni e rassegne legate all’enogatsronomia che commercialmente parlando danno qcs in più rispetto a Golosaria; però i rapporti umani, con tanto di interscambi e strette di mano fra produttori e clienti/curiosi/appassionati è qualcosa di meraviglioso….e a tal proposito vorrei pubblicamente ringraziare 2 nostri affezionati lettori (pardon, Corsari!) come Marzia e Alberto M, ci seguono spesso, partecipano alla vita del blog, e sabato e domenica sono venuti a trovarci a Vignale, per dare un volto a queste conoscenze nate sul web… Così si fa, in barba a codardi anonimi e rompiballe! Fischiano le orecchie a uqlacuno?! Hi hi hi hi…

  3. 3

    AlbertoM. dice:

    Che dire? Tutto ben fatto! Anche la location, il Castello, il paesaggio, giocano un ruolo determinante per il successo di questo evento. Produttori di alta gamma, servizi efficenti…Devo segnalare, ma forse Luca sai fare di meglio, i formaggi di pecora del tuo ononimo Luca di Carezzano. E che personaggio!

  4. 4

    Luca dice:

    Si, effettivamente è stata una sorpresa anche per noi: non dubitavamo della qualità dei suoi formaggi (realmente sopraffini!!) visto che la scuola è stata quella di suo suocero, Vincenzo De Maria, spirito libero e grandissimo formaggiaio, ma davvero a Golosaria siamo rimasti piacevolmente sorpresi sia dal costante miglioramento qualitativo dei prodotti, sia dalla “stoffa” di Luca: simpatico, altruista, ma anche determinato e professionale. Un onore averlo tra i Corsari del Gusto!

  5. 5

    marzia dice:

    concordo con quello che è stato scritto sopra… prossimamente parlerò di luca e dei suoi formaggi sul mio blog.
    per quello che mi ha colpito di più… mah, gusti spettacolati che mi si sono sciolti in bocca, non saprei dire. dappertutto grande voglia di spiegare e comunicare la passione per i propri prodotti.
    un dubbio sui cioccolatini ripieni di formaggio: va bene sperimentare, ma ci sono dei limiti 😉

  6. 6

    Luca dice:

    Ti racconto una cosa, Marzia: sono d’accordo con te, e non potrebbe essere altrimenti perchè mi considero un tradizionalista della prima ora… Però, c’è un però: mi sa che rischiamo di esagerare e “chiuderci troppo” con questa strenua difesa del tradizionalismo, nel senso che talvolta corriamo il rischio (io per primo) di mancare in fatto di obiettività, mentre invece di fronte a una cosa buona (o di fronte a una bella!) bisognerebbe solo riconoscerne la bontà, o la bellezza, e basta! Ti dico questo perchè ho pensato la stessa cosa a Golosaria a Milano, trovandomi di fronte ai cioccolatini di un grande cioccolatiere italiano, L’Artigiano di Forlì: ebbene, ho dovuto riconoscere che i suoi cioccolatini al formaggio di fossa erano davvero buoni, tradizioani o no, erano buoni punto e basta!! Idem quelli che realizza col sale di Cervia, e che ho assaggiato sempre lì a Milano, a novembre: certo, è il classico sfizio da concedersi una volta ogni tanto, non ti danno l’effetto di un cremino o un gianduiotto classici, che ne mangeresti uno via l’altro, però se il cioccolatiere è bravo e li realizza bene, dobbiamo riconoscerlo e basta, anche noi tradizioanlisti!! Ho capito qual’è l’azienda a cui ti riferisci e che hai visto a Vignale, non ho mai assaggiato qualli col formaggio, ma so che in generale fanno un cioccolato da brividi: tu li hai assaggiati, o solo visti? Se si, non ti sono piaciuti? Ciao. Luca

  7. 7

    Corsaro dice:

    Ripieni di formaggio avvolti in fetta di salame: eh?

  8. 8

    Luca dice:

    E poi tuffati in brodo bollente di pollo, qualora si voglia fare una buona cioccolata calda!!

  9. 9

    marzia dice:

    a dire il vero li ho visti dopo sul depliant che ho preso, non so se li avesse anche lì.
    è vero che la cucina è (anche) un’arte e non si possono porre dei limiti agli artisti, però personalmente… come non amo e non riesco a comprendere l’arte moderna, lo stesso vale per questi esperimenti 🙂

  10. 10

    Luca dice:

    Non so se li avesse lì o no, cmq io personalmente i suoi (al formaggio) non li ho mai assaggiati. Sempre a proposito di tradizione, hai assaggiato che delizia gli amaretti di Moriondo, quello di Mombaruzzo?

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