Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

Che carne mangiamo?

Ieri sera grande puntata di REPORT su rai tre. (clicca per vedere)

Sulle famigerate flatulenze (peti) dei bovini come concausa all’effetto serra non mi pronuncio. Mi sembra una teoria bizarra, in fondo, più o meno, la flatulenza, è cosa naturale, previsa e scritta nel codice genetico…Altra cosa sono le emissioni di industrie, automobili, città e compagnia bella. Ma di questo che ne parlino gli esperti.

Sulla carne, invece, penso di potere dire la mia!

Musica per le mie orecchie: soccide, liquami, allevamenti intensivi e monocolture. Tutta roba che ho sperimentato scappando, poi, a gambe levate. Proprio così: pago ancora oggi i danni economici dell’avere praticato, ingenuamente, l’agricoltura industriale. Vergogna a lorsignori del male!

Gli allevatori intervistati hanno ammesso che la soccida (accordo di lavoro tra industriale e allevatore) è una condanna, una forzatura, verso la quale non ci sono facili vie di scampo: polli di 37 giorni? Ma VAFFAN..

 

Volete un pollo come Dio comanda? Un animale da cortile allevato in libertà e nutrito con materie prime? Bene!

Io mi metto da parte e vi presento un mio amico: Luciano Pigorini (clicca per vedere il sito)

Questa è l’agricoltura che ha un senso! (By Corsaro)

9 Commenti »

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9 Risposte a “Che carne mangiamo?”

  1. 1

    enrico dice:

    ho visto un capannone di polli quasi pronti per la macellazione. fa impressione sembra di vedere un tappeto di teste di pollo. poi c’è una nebbiolina, una polvere terribile. certo che chi lavora li dentro a polmoni non andra tanto lontano.

  2. 2

    marzia dice:

    purtroppo me la sono persa 🙁

  3. 3

    Simone dice:

    Sono d’accordo in linea di principio, ma una grande città come Torino come la nutri? Con gli orti urbani? Tutti a far la fila il sabato sulla Torino Piacenza per andare a comprare il petto di pollo?
    Io personalmente mi son costruito da solo la mia “filiera corta” per la verdura (compro direttamente dal produttore in collina), ma la cosa non è sostenibile (anche a livello di prezzi, visto che gli ortolani la roba non la regalano) per un milione di persone. E per la carne non so come fare, me la macello da solo la mucca?
    Temo inoltre che la fine dell’agricoltura industriale porterebbe con sè la fine dell’industria alimentare. Per carità, a me le merendine ferrero fanno schifo e metterei fuorilegge la nutella tornando al pane burro e marmellata (ma siamo di nuovo lì…basteranno le nonne d’italia a far la marmellata casalinga…e tutto sto burro….)
    Con simpatia per le battaglie corsare
    S.

  4. 4

    Tiburon dice:

    COMMENTO N° 3: I PESANTI GIUDIZI SU DUE NOTI CONSORZI DI PRODUTTORI DI CARNE SONO STATI RIMOSSI.

  5. 5

    Corsaro dice:

    Ho messo uno squalo da guardia. Carino neh?

  6. 6

    Corsaro dice:

    Commento n°3: le tue sono stupidaggini! Scuse per giustificare il “non cambiamento”.
    Una scelta consapevole ha un suo prezzo. Tutto ha un suo prezzo!
    Come quando siamo andati ad Albenga a fare scorta di olio. Dimenticato?

  7. 7

    Marco dice:

    Il Corsaro è in forma! Però non liquiderei così malamente Simone, perchè pone un problema non da poco, cioè la realtà nuda e cruda del “stasera spesa all’Ipermegacentrocommerciale perchè sono di Settimo (paese a caso della cintura torinese), sono uscito alle 18 dall’ufficio, frigo vuoto, dove vuoi che vada???”
    Vai dove riesci a comprare tutto in un posto solo.
    “E per mangiare sano, magari domenica facciamo spesa da Eataly (anche se costa un casino!!)”

  8. 8

    Corsaro dice:

    Simone non esiste! E’ un paravento di un buontempone dalle mille identità.
    Ciò non toglie che pone un quesito che, per me, ha la solita risposta: è difficile che la massa urlante, quella che ha riempito Piazza San Carlo per vedere dimenarsi i personaggi del GF, abbia la volontà di fare più di 10 metri, dal portone di casa, per “scegliere” il pane più buono.

    La stessa massa urlante e dinoccolata direbbe che sono uno snob oppure, termine di cui ultimamente sono investito, un idealista…

    Sono solo rassegnato! Mi rassegno all’idea di un volontario suicidio di massa, all’orgia markettara, al tutto subito, agli effetti speciali e al plagio di certi falsi profeti che con le loro trovate distribuiscono pani e pesci a tutti.

    La consapevolezza ha un prezzo!
    @Marco: chi ha il problema che tu esponi basta che si organizzi.
    “Tira più un pelo di …. che un coppia di buoi!”
    I vecchi sapevano organizzarsi, senza supermercato, almeno per le cibarie.

  9. 9

    Luca Ripellino dice:

    Parole sacrosante!! Ognuno deve pensare al proprio risveglio, a ciò che dice che la propria coscienza…. A me personalmente non frega nulla della massa, perchè non è certo con quella che si possono risolvere i problemi… E certo che gli ortolani la roba non la regalano: perchè dovrebbero farlo, per fare un piacere al signor Simone che si degna di salire in collina per mangiare sano?! Sei fuori strada Simone, ti trinceri dietro la logica della “grande città” per avere la giustificazione ad essere tu il primo a non far nulla…. Quanto ti piace il supermercato, suvvia, dicci?! Giusto infine il richiamo alla spesa dell’olio ad Abenga: Simone, che di certo è l’ennesima identità falsa di un personaggio altrettanto falso, dovrebbe ricordare qualcosa….

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