Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

Qualità? Così è se vi pare

In una trasmissione televisiva mi fu chiesto che cosa pensavo del termine qualità. Risposi che la qualità è paragonobile ad una coperta, di una certa dimensione, con la quale in tanti ci si vuole coprire. Inevitabilmente qualche piedone rimane fuori e, si sa, a certa gente il piede…puzza!  Vabbè, dai parliamo di qualità seriamente!

Per fare un esempio, rimango di stucco a leggere che, certi sistemi di interpretare la qualità, 100 euro a cranio con  condimento di chef stellato, sono ancora di moda nonostante che…

Sono tanti e personali i “nonostante che”:                                                                                                                                                        C’è chi è un barbone e non ha cento sacchi, che si elevano a 400 se tiene famiglia,  per momenti goderecci.

C’è chi non ha fame.

C’è chi non c’è, si è perso!

C’è chi è arrivato tardi e non c’è posto.

C’è chi è cassa integrato.

Ma c’è, ed è il mio preferito, il consumatore consapevole. Quello vero si intende!

Quello che, leggendo il menù stellato non trova nulla di interessante, di tracciabile, di individuabile, di gustabile.

Direi il solito festival di soffietti, vellutati, croste, flan conditi con qualche prodotto di moda oggi, SENZA MAI INDICARE IL PRODUTTORE.

E qui sta il grave! Tanta fatica per poi nulla, nemmeno un accenno a chi, con tanto amore, ha allevato la tacchinella. Eggià tacchinella, non tacchino! Il tacchino non va bbene, per l’arrostino…Lo sapevate cari stellati? Forse non sapete nulla, forse immaginate qualcosa, capannoni con migliaia di tacchini, maschi e femmine, stretti come sardine che non vedono il sole e mangiano alimenti morti.

Ah! Vi capisco, meglio lasciare perdere, meglio scrivere nulla. Però, scusate tanto, qualcuno che lavora bene in Italia c’è ancora. Troppa fatica cercarlo?

In parole più semplici quello che voglio dire è che fare squadra significa presentare un piatto a 360 gradi, non solo con una bella fotografia. In questa maniera il consumatore ha un servizio di qualità assoluta, sa vita, morte e miracoli del piatto stellato.

Il consumatore sapendo l’origine di quello che mangia può rendersi conto se è all’altezza di cosa intende per qualità, può capire se un piatto vale o non vale 100 euro!  (By Corsaro)

9 Commenti »

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9 Risposte a “Qualità? Così è se vi pare”

  1. 1

    marzia dice:

    quindi, nel menù di un ristorante di qualità, tu vorresti che ci sia scritto “arrosto di maiale di Xyz”, piuttosto che “arrosto cotto nel forno avvolto nel fieno profumato di erbe di monte con …”

    scherzi a parte, condivido il fatto che il nome di chi lavora bene me lo devi dire e non mi devi far pagare solo lo chef stellato che poi magari mi prende solo in giro e mi svuota il portafogli.

  2. 2

    Corsaro dice:

    Hai centrato quello che intendevo! Ho aggiunto qualcosa al post perchè, forse, come al solito, era un pò criptico.
    Ora rende l’idea!

  3. 3

    Marco dice:

    La qualità si fa in cantina o in vigna, in stalla o al pascolo, in cucina o nell’orto?

  4. 4

    Corsaro dice:

    Dipende che qualità cerchi!

    Qualità organica, qualità sanitaria, qualità industriale, qualità commerciale…

  5. 5

    Marco dice:

    La qualità è una sola no?

  6. 6

    enrico dice:

    Su corsaro, movimentiamo un pò questo blog, 27 pagine lette oggi é una lenta debacle, altro che salire di livello (eu). Il secondo corsaro non contribuisce più? Ho letto tuoi articoli passati, altra musica, altro spirito, tempi andati. Forza, qualche spunto croccante, alé. Lo so, provoco, ma a volte serve. Travaia nen trop.

  7. 7

    Corsaro dice:

    Enry, dipende dai punti di vista. Io non cerco conferme da nessuno. Scrivo quando posso e mi sta bene chi legge e chi non legge.
    Comunque grazie lo stesso per il mal di pancia, per il disordine intestinale che, in seguito alla tua preoccupazione per le sorti di questo blog, ti è venuto.
    Riposo assoluto, fermenti lattici e vedrai che passa.

  8. 8

    Fabio dice:

    Buongiorno Corsaro
    Premetto che sono uno scaldapadelle e trovo l’idea dell’indicazione del produttore una cosa positiva. Sono anni che la metto in pretica nel mio modestissimo locale ma, non mi sembra che interessi più di tanto da dove arriva la tacchinella. Anzi a qualcuno può fare venire sensi di colpa.
    meglio tacere, nel piatto non è più tacchina ma carne da mangiare. meditate gente, meditate.

  9. 9

    Sai Baba dice:

    ohummm, ahammmm…

    La carta delle materie prime. ne avevi già parlato corsaro, non ricordi? Ti aiuto io…

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