Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

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Pronti per una nuova intossicazione?

Facciamo subito una premessa: il titolo è così corto per ragioni di spazio; in realtà è da leggersi  “Pronti per una nuova intossicazione, con il benestare di tutti coloro che dovrebbero tutelare (in ogni senso) i consumatori, nonché contribuenti?” Eh si signori, perchè per l’ennesima volta ci sentiamo presi per i fondelli: stavolta tocca alla carne suina niente meno che alla diossina… Tanta la rabbia, immensa l’indignazione, incredibilmente “solita” l’inconcludenza di politica e industria! E tante anche le domande che ci sorgono spontanee: ad esempio le tanto sbandierate battaglie riguardo l’etichettature di ogni prodotto alimentare a che servono? Cioè, ben venga avere più informazioni possibili sull’alimento che acquisto, ma come si etichetta il mangime che contiene olii esausti che possono generare la formazione di diossina? E il giro di vite ai mangimifici industriali, chi di dovere cosa aspetta a darlo? E già il caso mucca apzza non era esplosa proprio grazie alla contaminazione dei mangimi? E fin qui, niente di nuovo… Ma poi la presa per i fondelli diventa totale quando, molto elegantemente e subdolamente, ci viene detto che alla globalizzazione bisogna rassegnarsi: rassegnarsi un corno, dicono i Corsari! Proprio ieri abbiamo detto la dichiarazione dle Ministro, che diceva “Non ci sono rischi, l’Italia importa una qantità minima di carne suina dall’Irlanda”. Ma che bello! Poca carne suina dall’Irlanda?!  Benissimo, nessuno lo mette in dubbio, ma ci dicano: dove sta scritto che la carne suina importata ad esempio dall’Olanda (che arriva a vagonate!!) sia più sicura di quella irlandese? Dall’Irlanda se ne importa poca, ma dall’Olanda tantissima, e siamo certi che i mangimi utilizzati in Olanda siano perfetti? Inutile dire qual’è il consiglio dei Corsari del Gusto: stop all’industria, stop alla grande distribuzione, stop alla dubbia provenienza! Trovatevi un produttore di fiducia, un macellaio coi fiocchi, un ortolano che vi apre le porte della sua azienda, e ACQUISTATE DA LORO!!!  Basta con lo schifo proposto alla massa: impariamo ad essere coscienti e consapevoli, ne beneficeranno salute e pure portafoglio; diciamo basta alla carne allevata qui, macellata là, lavorata di nuovo qui, ecc ecc, alla faccia di chi dice che così facendo l’economia gira… Tutto finto, tutto falso, tutto frivolo: l’unica economia reale, quella che resiste e non si sgonfia come un palloncino, è quella sotto casa, quella di chi ci mette la faccia e ti fa capire che dietro al bovino (e alla conseguente fetta di carne) c’è anche un uomo, che mangia, compra e vive come noi! E stavolta non si può nemmeno prendersela con la Cina: è ora di sveglairsi, molto semplicemente! Apriamo un dibattito, partendo cmq dal presupposto che per l’ennensima volta l’uomo comune che va a fare la spesa viene truffato e magari avvelenato, invece l’industria continua imperterrita a farsi i soldi sulla pelle della gente, e i controllori vigilano scaldando la loro comoda poltrona…

Ristoranti cinesi. Si? No? Boh….

Subito due premesse: primo, noi (per scelta) non frequentiamo ristoranti cinesi, innanzitutto perchè ci piace la genuina rusticità delle piole (equalcuna ancora resiste…), ci piacciono le robiole di Rossello Enrico con un bicchiere di Barbera contadina, ci piacciono le tradizioni delle nostre terre, e non ci piacciono affatto le pseudo-copie (mal riuscite) di tanti ristoranti etnici, che nulla hanno a che vedere con la vera cucina dei paesi d’origine… Questa la prima premessa. La seconda: siamo perfettamente consapevoli che ci sono anche ristoranti etnici, in Italia, che lavorano seriamente e bene, e ci sono viceversa ristoranti italiani (gestiti da italiani, e di proprietà italiana) che fanno penosamente schifo, e/o che sono zozzi, e che vivaddio se chiudessero nemmeno un cane li rimpiangerebbe… Però, ciò detto, “qualche però” c’è, eccome: ci chiediamo, perchè proprio ora tutto questo parlare di Cina, cinesi (non solo ristoranti) e made in China?! Ok, è scoppiato lo scandalo del latte: ma è forse una novità? Cosa c’è di tanto sorprendente? Perchè ci si accorge solo ora che la maggior parte dei ristoranti cinesi sono da evitare? Diciamo NO al latte cinese in polvere, ma perchè non più di un anno fa si annunciava tronfi d’orgoglio l’accordo per l’importazione di quello indiano?! E quante altre schifezze dannose alla salute ci hanno propinato, prima di questo latte con gli occhi a mandorla? Chi ha permesso tutto ciò?  Non pensate anche voi che certe logiche politiche/sociali/economiche/blablabla danneggino e basta la nostra agricoltura? Un pò come, ricorderete, la storia dello “sfilare si/sfilare no” all’apertura delle Olimpiadi di Pechino? Quei sant’uomini che ci governano, perchè mai e poi mai hanno detto agli industriali di casa nostra di non andare in Cina? Comunque, diteci la vostra: che ne pensate? Andate al ristorante cinese? Smetetrete di andarci? Continuerete ad andarci? Insomma, tutti ne parlano, anche il Vate (che non è Vasco Rossi, in questo caso): parliamone anche qui.