Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

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Golosaria Torino

Un giro a Torino per partecipare, da visitatore, a Golosaria e, finalmente,  potermi godere con tranquillità i vari eventi ad essa correlati.

Golosaria di Torino si è svolta nella Piazza dei Mestieri (clicca) che ritengo una delle cose di cui Torino deve andare orgogliosa. Non solo dal punto di vista architettonico ma in special modo per i suoi contenuti, da ciò che rappresenta, dal suo altissimo valore SIMBOLICO.

Domenica pomeriggio a Golosaria oltre che il salotto degli espositori di cose buone,  erano previsti diversi eventi, asta delle fontine, premi artigiani, corone e faccini radiosi e la presentazione di un libro, “La strada” dove gli autori hanno narrato la loro strada preferita, la loro strada dei ricordi. Paolo Massobrio, Franco Piccinelli, Massimo Brusasco, Sandro Bocchio, Francesco Oriolo, Luca Doninelli, Fabio Cavallari, Rita Sanguigni, Andrea Voltolini, Fabio Molinari, Marco Gatti e Marina Corradi. Tutti con una strada del cuore intesa come “road” non come metafora di vita, anche se viene quasi automatico pensarlo. (Nella foto sotto alcuni degli autori)

la strada

Mi scusino gli autori ma non ho resistito! Al rientro a casa ho subito letto i “pezzi” di Fabio Cavallari e Rita Sanguigni. Nel pezzo di Fabio (clicca) c’è la strada del paesello con “Mariun”, il matto, che passò la vita a costruire scope di saggina e pulire le strade del paese. “Si parte dal sacro e poi il resto”, era la tabella di marcia del Mariun che iniziava appunto dal Sagrato della chiesa per poi, piano piano, ramazzare e pulire tutto il “resto”.

Il racconto di Rita, (clicca), narra di una strada che non c’è più perchè “divorata” dalla macchina infernale del progresso. Una strada, tra i poderi ai margini di Roma, che viene fagocitata dallo sviluppo, dal cemento, dai palazzoni, dagli alveari per uomini (e donne) di città. Era la strada degli incontri, delle corse in bici, nei “trabiccoli” senza freni, autocostruiti, delle lezioni di guida, prima sul trattore a cingoli e poi sui mezzi gommati.

A questo punto sono curioso di leggere le altre “strade” e mi chiedo quale sia la mia. Sicuramente quella che mi portava in campagna perchè da piccolo abitavo in città. Quella di cui ricordo perfettamente i profumi, i colori del bosco nel quale passava. Oggi c’è ancora ed è pressochè identica. Le masche che immaginavo di vedere volare guardando dal finestrino, al sicuro,  nella macchina di mio padre oggi le vedo per davvero. Chissa!

Poi si passa alle premiazioni. Tante, specialmente nella mia provincia. Speriamo che servano da imput, da stimolo a non mollare, ad impegnarsi ed a crescere ancora.

Tra i tanti della  mia provincia cito La Pasticceria Scaraffia di Savigliano (CN) premiata  con “l’Artigiano Radioso”. E’ un locale storico, gestito da tantissimi anni dalla Signora Magliano Lucia, dal marito e dalle sue due figlie. Che mi perdoni la Signora Lucia per avere dato modo di fare conti con la sua età! Ma eccola nella foto sotto “scattante giovanotta” più che mai…

pasticceria Scaraffia 1

Ne sono orgoglioso di questo locale storico di Savigliano. Rappresenta il lavoro di generazioni che la Signora Lucia e la sua famiglia sono stati capaci, con grandissima umiltà e semplicità, conservare  e tramandare con tutta la sua tradizione. Ma ne riparleremo presto…

Cito anche un altro grande produttore al quale è stato dato “l’artigiano radioso” Rossello Enrico, un Corsaro del Gusto, clicca e leggi. (Sotto l’immagine de “lestremo” di Roccaverano,  il pezzo forte del nostro Enrico.)

lestremo

Infine l’asta delle fontine. Partendo dalla simbolica cifra di 20 euro e con  rialzi di altri 20 euro per volta ,fino ad arrivare circa a 200 eruo per mezza forma (4Kg) , si sono dati battaglia i pezzi grossi, del  food. Dal patron del Combal Zero (quello dell’elio) a Cesare Giaccone hanno dato vero spettacolo.

Commoventi erano le descrizioni e le immagini degli alpeggi Valdostani. La tradizione tramandata nel tempo da uomini semplici che sono rimasti semplici. (By Corsaro)

Golosaria Milano novembre 2009

L’appuntamento autunnale con GOLOSARIA è arrivato. Siamo a Milano tre giorni, molto faticosi, ma sicuramente grandiosi per un agricolo della provincia dei balocchi (Cuneo) come me. Un paio d’ore di auto su una autostrada, considerando come era prima, degna di questo nome. Poi penso, mentre guido, che prima era una super strada se paragonata a quelle della mia provincia. Ma cavolo! Dovremmo avere un’ autostrada con 4 corsie che da Cuneo vola a Nizza!! Ma nooo, i politici se ne fregano dei trasporti! Meglio isolare, guarda caso qualcuno prendesse coscienza che abbiamo mulattiere, non strade.  Asti-Cuneo? NON ESISTE  che qualche tratta carissima…

Guidando verso Milano spariscono le mie montagne, i miei punti di riferimento e il paesaggio si fa piatto. Senti il ronzio dei formiconi operosi dell’ industria che lavorano, lavorano e lavorano. Il “ghe pensi mi” è palpabile! Qui non si dorme mai.

Due ore e qualcosa siamo a destinazione. Si scarica tutto l’ambaradan per allestire lo stand perchè alle 14.30 c’è l’inaugurazione. Vicino a me, Cascina Peschiera ,ci sono le Fattorie Fiandino. Sono in buona compagnia! Subito un paio di foto allo stand, qualche ritocco e poi si comincia perchè c’è già qualche goloso che è interessato. L’affluenza è buona, siamo sotto, nel salone della fontana nera. La sera arriva veloce e verso le ore 19.00 chiudo lo stand pe r tornare a casa: azienda da accudire. Parto deciso, memore dell’anno scorso, della partenza alle ore 22.30, l’arrivo a casa alle 24.30, un paio d’ore di lavoro quindi a nanna ore 02.30. Sveglia ore 05.00, doccia-colazione-accudire animali-cambiarsi d’abito per poi ripartire alla volta di Milano alle ore 08.30. Robe da matti! Tutto senza sniffate! Altro che sti manager moderni!

In ore decenti arrivo a casa e preparo subito l’auto per la partenza all’indomani mattina. Poi subito dalle oche, carico le mangiatoie di orzo, controllo abbeveratoi, rinnovo lettiera con paglia pulita e controllo recinti. Cena, senza TV, come al solito e poi una sbirciatina ai programmi. Cacchio! C’è Alien! E’ mitico, lo guardo e poi nanna.

8/9/2009

Arrivo alle 10.30, pioggia, diluvio, guida molto attenta ai pirla che credono di avere un motoscafo…L’Hotel Melià è preso d’assedio da golosi, ghiottoni, soci-papillon, curiosi e, come da tutte le parti, qualche affamato.

Sono l’ultimo ad arrivare. Sono già tutti in posizione, tutti bravi, puliti e giusti. Preparo il mio banco e sono pronto anche io. Oggi, insieme al Salame d’oca del Corsaro, come accompagnamento, propongo il NASHI di Trybeca.

Prima provo con i piattini assaggio a cinquanta cent cadauno ma non va. Se li prendono e, nonostante il cartello con scritto assaggi 0,50 cent, non pagano. Non mi piace chiedere soldi per cui cambio sistema. Due taglieri con nashi e salame tagliati a fettine e chi vuole assaggia, gratis. L’abbinamento piace a tutti tanto che ho dovuto regalare qualche frutto a chi si comprava il salame. Nulla di male, infatti, Nonno Nanni e il figlio Fabrizio, titolari di Trybeca,  mi hanno dato i nashi per farli conoscere ed apprezzare. Ad un solo signore non è piaciuto nulla, sia salame sia Nashi! Trovava anche ridicolo che con tutta la frutta italiana io proponessi il nashi. Bontà sua!  Chissà, magari, nella sua cucina non usa nemmeno pomodori, mais, patate e tutto quello che non ha origini italiane. Contento lui, contenti tutti.

Meno male che gli incontri non sono tutti così!

Memorabile l’ incontro con dei ragazzi universitari dell’ agraria e della veterinaria di Milano. Assistono sbigottiti al mio scontro verbale con una signora dell ASSL, igiene degli alimenti,  di Milano. Abbiamo fatto un pò di fuoco, poi, meno male, ci siamo capiti, e la discussione si è rilassata. Ma non sempre la legge è uguale per tutti! Io e la Signora siamo due idealisti, ecco il problema.

Verso sera rimango con tre frutti  e allora penso di interrompere per conservare queste ghiottonerie per il lunedì, giorno di contatti con bottegai e ristoratori. Sono stanco, siamo tutti stanchi. Meno male che non torno a casa, dormo in Milano.

Sbaracchiamo ed insieme a Mario Fiandino e Lelio Bottero si mangia qualcosa. Giacchè tutti carnivori si va a mangiare ad un risto brasiliano, tutto allo spiedo e grigliato. Mangio tutto, ciò che muove e non muove. Ho bisogno di proteine. La birra brasileira non me gusta, preferisco l’acqua. Interessanti le cameriere con gonnellini da urlo. Tutte brasiliane, naturalmente. Con Mario si rievoca vecchi tempi, non ci si conosceva ma si frequentava, più o meno, gli stessi ambienti. Cacchio! Sono passati più di venti anni dai tempi folli.

Caffè e tutti a nanna.

Lunedì mattina mi sveglio, doccia, colazione e arrivo in postazione alle 10, 30. L’ultimo! Beati gli ultimi…Si aspettano i contatti, i bottegai, commercianti. Si spera in qualche affare che, nel mio caso non arriva. Io cerco solo una bella bottega in Milano centro che proponga i miei prodotti. Bottega con bottegaio incorporato, vecchio stile, ciccione ed allegro. Non cerco altro.

Lunedi scorre, stanchi ma in piedi e presenti!

Non mi sembra che ci sia una grande affluenza di negozianti, ristoratori ed operatori del settore come da programma ma, va bene anche così. Almeno per me!

Golosaria continua a dimostrarsi una valida scelta per chi vuole farsi strada nel mondo delle produzioni artigianali ma, qualche ritocchino, fosse per me, andrebbe fatto. Un leggero lifting che sarà mai!

Ore 18.00, si comincia a ritirare e scatta l’ora X: avvicinare i mezzi per sbaraccare e tornare a casa. Qualche rissa è d’obbligo. Un pirlone voleva che facessi marcia indietro perchè “doveva uscire”. Bene! Io “dovevo entrare”. E sono entrato…

Il resto è meglio non metterlo nero su bianco!

Tutto è bene quello che finisce bene! Prosit. (By Corsaro)

Guardate cosa scrive la blogger Barbara Torresan, titolare ed autrice di Chez Babs della manifestazione: http://chezbabs.blogspot.com/2009/11/golosaria-2009.html




Reduci da Golosaria atto I (Vignale Monferrato)

Golosaria (clicca e vedi sito)  si conferma una grande opportunità di lavoro e, soprattutto, di RAPPORTI UMANI.  Questo non solo in seguito ad  un interscambio di intelligenze tra produttori ma, ed è assai gradito, da un contatto con un pubblico di consumatori, appassionati, seguaci del Club Papillon con cui il dialogo è un dialogo costruttivo. In poche parole: “NON SOLO CAVALLETTE AFFAMATE DI ASSAGGI, MAGNA-MAGNA-CIAO-CIAO!”

Dopo Vignale Monferrato c’è l’appuntamento di Moncucco (clicca e vedi) sabato 14 e domenica 15 marzo.

Io sono nel pieno dei lavori, agricoli e di allevamento ma non importa, l’energia per questi eventi è doveroso trovarla!

Ora però scappo, il lavoro mi chiama. A presto! (By Corsaro)

Golosaria: terzo giorno

Ed eccoci al terzo giorno, stremati. Il sottoscritto, per sfida all’onnipresente culo pallido e i suoi si fa cosi, si fa cosà, alla sera del primo giorno è andato a dormire a casa! Che saranno mai 200 km (da rifarsi al mattino) dopo una lunga giornata di lavoro? Nulla per chi è abituato.

Vabbuò, non aggiungo altro. Sappiate solo che il giorno dopo ho dormito a Milano. Cotto!

Nella foto un Paolo Massobrio, insieme al nostro Enrico,  sorridente  ma in verità era stanco pure lui. Grandioso che per un pò di ristoro sia venuto tra i Corsari del Gusto…Un segno? Non starebbe male con bandana o cappello corsaro! (By Corsaro)