Camillo Langone: omaggio all’oca.
Pubblicato da Corsaro
Di Camillo Langone
11 novembre 2009
San Martino, oca, castagne e vino. Se l’undici novembre manca di questi ingredienti è una giornata sprecata. Quest’anno il vino c’è (il vino c’è sempre), le castagne pure (basta comprarle dal caldarrostaio), l’oca invece è un problema in ogni accezione. L’oca pennuta è semiestinta, il salame d’oca si trova solo in Lomellina e a Savigliano e il ricordo di una succulenta coscia d’oca mangiata a Piàdena si perde nella nebbia della pianura e del tempo. L’oca nuda, la donna-oca, è ancor più rara: non si trova una svampita neanche a pagarla, le ragazze sono tutte laureate e quindi più stupide che in passato però presuntuose come tacchini, gallinacei che, per motivi geografici e cronologici, con San Martino non c’entrano nulla. (fonte: Il foglio)
L’oca pennuta è semiestinta è una frase che mi ha colpito. E’ vero! Ma non solo l’oca, si estingue il mondo rurale, i mercati e l ‘aia dove correvano polli, oche, anatre e rappresentavano la MULTIFUNZIONALITA’ dell’azienda agricola. Pensate che l’aia e gli animali di bassa corte hanno rappresentato per anni l’unica fonte di sostentamento della donne rurale, eggià!
Grazie Camillo di questa tua perla. (By Corsaro)
1 Commento »
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Barbacane dice:
Pubblicato il 12 11 2009 alle 15:11
quanto hai pagato?