Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

"Ma vattla piè ‘ntal gnao"

Non conosco il diletto piemontese ma mi hanno assicurato che vuole dire “bravi bravi ottimo consiglio”.
Quale consiglio?
Quello di consumare carne brasiliana, fatto da un buontempone, spiritoso ma deciso difensore della mia categoria.
Solo un imbecille non capisce quale sottile stratagemma economico/markettaro si nasconde sotto questa operazione, tutto a nostro vantaggio!
A vantaggio del made in Italy, supercertificato.
Io non lo capisco, sono un pantalone, ma credo fermamente che questa supercazzola carioca sia cosa b-ben fatta.
Santa bresaola, sei sempre tu la pietra dello scandalo!
Che sarà mai questo zebù brasiliano, con le cui carni, bravi artigiani elaborano tale ghiotta specialità, con tanto di Igp.
E’ pur sempre un bovide!
Tiene pure una gobba, noi italyani siamo affezzionati alla gobba, ci ricorda 40 anni di pace, balenebianche e tranquillità!

“Sono ormai decenni – dice il presidente del consorzio bresaola Valtellina- che acquistiamo carne brasiliana e il motivo è semplice: solo quella va bene per il nostro prodotto. Quella italiana ed europea sono troppo grasse. E poi bisogna ricordare che lo zebù è un bovino come gli altri. Ha solo quel nome strano, che richiama Belzebù… “.

Vedete? Belzebù, gobba…
Tranquilli ragazzi è tutto a posto, sotto controllo.
Bacio le mani a tutti.
(by Corsaro)

11 Commenti »

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11 Risposte a “"Ma vattla piè ‘ntal gnao"”

  1. 1

    Luca Ripellino dice:

    Una volta di più, viene da chiedersi: ma c’è davvero essere contenti quando un prodotto ottiene qualche certificazione o denominazione?! Caspita, la bresaola ha l’IGP, ma forse per Indicazione Geografica s’intende tutto il globo terracqueo… E mi chiedo ancora: ma quelli che chissà quante decine (o centinaia) d’anni fa hanno inventato la bresaola, credo fossero persone che a stento conoscevano tutta la Valtellina e nulla più, manco sapevano che esisteva “da qualche parte” un paese che si chiamava Brasile… Eppure facevano la bresaola, e chissà se faceva schifo o se era meno salutare di quella moderna e globalizzata di oggi?! E ancora una domanda, l’ultima: ma i pochi artigiani/panda che ancora la fanno come va fatta, e con carni italiane (cioè quelle che non vanno bene), producono una cosa che è proprio così immangiabile?! Luca

  2. 2

    marzia dice:

    bah… sono sempre più perplessa…

  3. 3

    Corsaro dice:

    I o vorrei solo che queste cose siano scritte in etichetta.

  4. 4

    Anonymous dice:

    mercoledi’ ne parlero’ ne parlero’ su radio due…..
    adritroglo.

  5. 5

    Anonymous dice:

    mercoledi’ ne parlero’ ne parlero’ su radio due…..
    adritroglo.

  6. 6

    Anonymous dice:

    E’ veramente una vergogna e fa ancora più male perchè ci prendono per il c__o davvero con i guanti!!
    almeno la chiamassero in altro modo, o indicassero la provenienza della carne!! macchè! c’è l’ IGP a tutelarla e a tutelar-li, loro gl’industriali dell’alimentare, ma non a tutelare noi consumatori, per noi igp significa solo
    Introiti Grattati ai Poveracci!!!
    da quando l’ho scoperto tempo fà non ho più comprato bresaola ,
    spero solo di poterla riassaggiare appena rimetterò piede nella fantastica valtellina
    e conoscerò prima di tutto di persona chi la produca ancora con carne italiana e come una volta !
    Federico

  7. 7

    Luca Ripellino dice:

    Questo che racconta Federico è un grande esempio, un vero virtuosismo: piuttosto qualche sacrificio (nel senso di non mangiare più bresaola per un pò), ma in cambio la certezza di mangiare, anche se non sempre, un prodotto che ha ancora un’anima e una storia! E se lo facessero in tanti, sai dove si potrebbero mettere il bollino dell’igp?! Luca

  8. 8

    Corsaro dice:

    Ciao Federico è un piacere risentirti.
    A Torino sto ri-costruendo, a modo mio, un mercato per i miei prodotti.
    Quello che avevo non mi piaceva più di tanto.
    Se non c’è feeling con il bottegaio/ristoratore non se ne parla.
    Prima il cuore, poi gli affari.

  9. 9

    Anonymous dice:

    ciao edoardo,
    hai ragione alla grande,
    tra te e chi vende i tuoi prodotti
    ci vuole feeling e fiducia, sennò
    andassero a prendersi la bresaolaoa..
    allora hai letto la mia email,
    qui bisogna rimediare un pò delle tue prelibatezze,
    quando sei in zona o cambia qualcosa qui in torino
    avvisami via email
    (o ti chiamo io se vengo dalle tue parti)
    ciao
    federico

  10. 10

    Anonymous dice:

    è proprio così luca,
    il nostro acquistare prodotti
    dovrebbe (deve) essere consapevole ed etico, noi abbiamo un tale potere che
    non c’immaginiamo!
    è come un voto elettorale..
    vabbè… di questi tempi sarebbe da morire di fame allora…;-))
    federico

  11. 11

    Corsaro dice:

    Puoi sempre trovare qualcosa da Marco Ferro, il Vinologo, che è una gran persona.
    Poi altre cose bollono in pentola…
    Saro a Golosaria di Marzo nel Monferrato, ecco un appuntamento da non perdere!

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