Contadini prigionieri dei broker – introduzione-
Pubblicato da Corsaro del Gusto
In giacca bianca mio nonno (classe 1888, sui sacchi di grano siede la sua famigliola tra cui mio padre piccolino) che dirige le operazioni di battitura del grano, nell’aia della sua cascina, siamo a Suniglia di Savigliano-Cascina Peschiera– negli anni 30′)
Il mondo rappresentato in questa foto non esiste più, grazie a nuove tecnologie ed al progresso, tempi e ruoli sono cambiati:
Ai tempi del nonno, uno guardava (dirigeva) nove lavoravano.
Ai tempi nostri nove guardano (la filiera) uno lavora.
Evviva la libertà, il progresso e tutto l’ambaradan…
Questa ironica introduzione per passare all’amara realtà: Contadini prigionieri dei broker -la parabola di una finta libertà-
(by Corsaro)
4 Commenti »
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1
marzia dice:
Pubblicato il 23 06 2008 alle 07:28
hem… avrei bisogno di foto d’epoca per un lavoro… enciclopedia del mondo contadino piemontese… non è che mi puoi mandare questa (o altre) foto scansite ad alta definizione? (600dpi)
grazie 1000!!!
2
Corsaro dice:
Pubblicato il 23 06 2008 alle 20:21
Le metto su dvd ed appena ci vediamo…
con la mia connessione arriverei prima di corsa che le foto per email.
3
marzia dice:
Pubblicato il 24 06 2008 alle 09:16
va bin, grassie!
4
Luca Ripellino dice:
Pubblicato il 24 06 2008 alle 10:30
Sembra una metafora, inveceè la triste realtà! Penas per esempio alla vigna: tutti art director, enologi, tecnici di qui, tecnici di là, venditori, esperti di brand e di marketing…. tutto frizzi e lazzi, eprò chi ha un pò di terra e non riesce a far tutto da solo, deve andare a cercare al bar del paese i pensionati che vadano a dargli una mano, perchè non trovi più nessuno (manco a pagarlo oro) che sa potare la vite! Non so fino a che punto tutto ciò può essere considerato come un’evoluzione del lavoro… anzi lo so, ma è meglio non dirlo, altrimenti gli attori della filiera magari se l’hanno a male.