Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

La bufalata

Solidarietà, per quello che può servire, agli amici campani (e non solo) produttori di mozzarelle.

Diossina? Certo, se c’è pericolo per l’uomo, va tutto eliminato. Ma il latte perdinci! Non un intero
settore, nell’indifferenza più o meno totale! Con tirate di orecchie da paesi dove non sanno nemmeno cosa sia la democrazia e che hanno tradizioni alimentari discutibili e molto lontane dalle nostre. Paesi che in preda al deliro produttivo producono senza regole, con la complicità, ahimè, di tanta imprenditoria “nostrana”.
Ne so qualche cosa sull’argomento allevatore/avvelenatore!
In 25 anni di allevamento ne ho viste, e provate sulla pelle, di cose. Partiamo dai conigli radioattivi (tempi di Cernobyl) a quelli all’antibiotico, alla sars, l’aviaria. So come uno si sente accusato, a torto, di essere un untore.

A torto perché passato l’uragano tutto torna normale, come per la vacca
pazza. Secondo gli esperti studiosi (quelli che passano la vita a parlare con i topi) saremo dovuti morire tutti, noi mangiatori di Angus. Siamo ancora in tempo, ma speriamo di no!

La centralità dell’uomo? Ma quale uomo! Si fa ben poco per costruirci un futuro “pulito”. Tutto continua a essere relazionato al “produrre” solo PIL.

Sapete che penso molto, ma moooltissimo a malincuore? Penso che forse si stava meglio quando si stava peggio:

(by Corsaro, foto google)

5 Commenti »

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5 Risposte a “La bufalata”

  1. 1

    Giovanni M. dice:

    Mangiare i cani non è edificante! E non si parli di tradizioni perchè il patto di amicizia tra cani e uomo è più antico che la civiltà cinese. Se poi aggiungiamo quello che hanno fatto al Tibet e l’applicazione della pena di morte non mi sembra che il quadro sia tanto bello. E il lavoro dei minori? Sfruttati come schiavi?

  2. 2

    Luca Ripellino dice:

    Esatto Giovanni, è proprio così… Ma l’economia in crescita purtroppo è lì, al pari dell’India, e allora tutti avanti a genoflettersi al made in china! Peccato però che antichi saggi delle tribù indiane dicevano (con un certo “anticipo”, neh?!) che credere in n’economia capace di credere in una crescita fissa, costante e soprattutto tendente all’infinito, è da PAZZI, oppure da ECONOMISTI!!

  3. 3

    Fabio dice:

    Anche oggi abbiamo sgretolato un altro pezzo di Made in Italy, proprio questa mattina leggo l’nnesimo sputtanamento di un prodotto agro-alimentare italiano: il Vino e più precisamente il Brunello di Montalcino. Una storia già vista che alla fine distrugge e polverizza i produttori più piccoli che mal resistono a questi colpi di setaccio e rafforza i grandi che dopo la buriana, ricevono aiuti di stato e incorporano i piccoli feriti e malconci. Non mi spingo oltre………..

  4. 4

    Nino Dejosso dice:

    Lasciamo perdere le tirate di orecchie da paesi dove non sanno nemmeno cosa sia la democrazia e che hanno tradizioni alimentari discutibili e molto lontane dalle nostre.
    La vicenda della diossina in Campania, nasce nell’aprile 2002, durante una serie di attività di verifica sul latte animale e sui mangimi, attività di routine. Emersero, in due distinti territori, risultati di positività alla diossina: la zona Caserta 2 e la zona Napoli 4.
    Una contaminazione diffusa a macchia di leopardo, qua e là, incostante, ma distribuita su un’area grande tre volte la Brianza, e con punte di 50 picogrammi. Anche qui sono sorte commissioni scientifiche, ma è stata evitata, e con tutte le forze, la visibilità mediatica che fu concessa a Seveso; più volte la stampa ne ha parlato, non ha certo taciuto, ed è stata puntualmente accusata di fare “terrorismo mediatico”, di fare allarmismo. Si è cercato il silenzio, si è evitato di far scoppiare un caso nazionale delle stesse dimensioni del 1976, eppure si tratta di una contaminazione non di piccole dimensioni: 113 tonnellate al giorno di latte distrutto, 38 aziende sotto sequestro, 8633 animali sequestrati, 12.208 ettari di superficie complessiva delle zone a rischio, 25 comuni interessati, 30% in meno di prodotti caseari, 7 milioni di euro i danni complessivi stimati. Cosa ne pensiamo? Un caro saluto. Nino Dejosso.
    ninodejosso@libero.it

  5. 5

    Corsaro dice:

    Nino non riesco a capire bene il tuo concetto, sono sempre più stanco e incazzato.
    Allora, per ordine:
    1)LA STAMPA, per i giornalisti dovevamo morire tutti di aviaria, vacca pazza e robe simili. Sull’aviaria ci hanno ricamato due anni profetizzando anche una epidemia planetaria. Ad oggi i morti sono una manciata(rispetto la popolazione mondiale), perlopiù bravagente che sotto il letto tiene il porcello e le galline. Pace all’anima loro.
    DIOSSINA: non farne un caso mediatico e andare a monte capendo da dove cacchio se ne arriva questo veleno, come finisce sull’erba e nell’latte.
    Monitorare e PUNIRE I COLPEVOLI.
    forse Napoli e Caserta non sono in giurisdizione italiana?

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