Archivio per la categoria 'corsari arrabbiati'
Quant’è buono il formaggio industriale…
Pubblicato da Corsaro
Contadini prigionieri dei broker: la parabola di una finta libertà.
Pubblicato da Corsaro del Gusto
Repubblica sabato 21/6/08: (articolo a cura di Giampaolo Visetti)
“Prigionieri della terra perduta…Aprono agritur, fondano mercati contadini, piantano distributori di latte crudo, spacciano culatelli, inaugurano fattorie didattiche, organizzano spettacoli nelle aie. E’ il dramma negato di un Paese che finge di investire su salute,natura e alimenti genuini: i contadini cacciati dai campi e ridotti a sovvenzionati giardinieri, cuochi,venditori ambulanti, attori e locandieri.”
e ancora:
“Ieri sera un allevatore stritolato dal mutuo fatto per conservare le sue 100 vacche si è tolto la vita “
“L’agricoltura italiana sta fallendo e nessuno alza il dito, vendita diretta e multifunzionalità non sono una scelta per guadagnare di più: contribuiscono a limitare i debiti a fine mese”
Un articolo duro e puro sulla situazione della agricoltura italiana vista dagli occhi di un giornalista (il signor Visetti) che, faccio fatica digerire ma non ho parole per controbattere.
E allora faccio una analisi dal dopo-guerra in poi per cercare di costruire una nuova illusione e potere affermare che il mio settore non è morente anzi…
Dagli anni 50 ad oggi sicuramente le condizioni di vita sono migliorate, grandi case, stalle, impianti, grandi produzioni.
Produrre-produrre-produrre…
La grande crisi dei maiali che imperversa negli ultimi tempi rivela perfettamente l’origine del male e il bubbone da curare: anni passati a pensare solo a produrre, mai di trasformare e
valorizzare il prodotto finale. Le az. agricole ridotte a succursali dell’industria e coinvolte in processi produttivi “aperti”(non ciclo chiuso) che si sono rivelati insostenibili. (Ecco perchè parlo di parabola)
E oggi si continua, non si ammette che quel tipo di agricoltura ed allevamento che forse (molto-forse) avevano un senso 40 anni fa non reggono la concorrenza dei tempi odierni.
Guardando nella mia provincia che chiamo con affetto “il paese dei balocchi” (perché-va-sempre tutto-bene sono-l’unico-contadino-incazzato) percepisco tutto il disagio, e ne sono coinvolto fino al collo, che traspare nell’articolo di Repubblica.
Ma sono abituato a guardare oltre, non a quello che capita, per cui vorrei vedere progetti forti, concreti e sostenibili.
Non vedo altro che indifferenza, mercatini del gusto, agritur, giocolieri e locandieri! Non vedo una classe di famiglie diretto-coltivatrici che fanno una “popolazione contadina”.
Anzi la realtà è peggiore perché in molti casi, quello che rimane dei contadini, l’industria li trasforma in salariati a tempo determinato facendogli investire tutti i capitali necessari.( te capi?)
Credo che:
Qualcuno dovrebbe recitare un mea culpa.
Qualcuno dovrebbe deporre l’arroganza e pensare che esistono anche i contadini italiani, non solo quelli del Burkina. (senza nulla togliere!)
Qualcuno avrebbe dovuto fare educazione agli investimenti.
Qualcuno dovrebbe sostenere i contadini italiani bloccando le immonde importazioni da chissàdove, vera (ma intoccabile) fonte di tutti i guai!
Qualcuno ridia in mano la terra ai contadini, togliendo le mani rapaci dei broker mascherati da benefattori.
Credo che siamo ancora in tempo.
(By Corsaro)
Vertice FAO.
Pubblicato da Corsaro
Cap d’Antibes e la Còte d’Azùr
Pubblicato da Corsaro del Gusto
( una botta di sana esterofilia)
Chi è quel bifolco che dice che la Còte d’Azùr è piena di cemento?
Forse è vero, ma questo cemento è ben messo!
Noi, L’ITALIA, siamo superiori, meglio dotati di ricchezze artistiche ma, come si vede ad occhio nudo, non sempre sappiamo farle valere.
E non mi riferisco solo alla monnezza
‘e NAPOULE.
Mi riferisco a quella del mio territorio: monnezza e pochezza intellettuale! Non va bene che per cuneese turistico si parli solo di un quadratino di Langa. Non va bene e la responsabilità, oltre che dei politici, è anche delle varie amministrazioni&company che non vedono più in là che il loro naso.
O forse vedono meglio di me…
Ma sarà passato veramente B.B. King da Cap d’Antibes? Magari tiene villazza!
Non importa se c’è stato o no: anche questo fa spettacolo!
Qui hanno saputo trasformare in business ogni angolo del territorio senza mortificarlo più di tanto. CI SONO LE SPIAGGE LIBERE!!
Ho dato una occhiata veloce ai prezzi della ristorazione (media).
Sono nettamente inferiori a quelli che leggo in Liguria che, tra l’altro sono da brivido: 60/80 euro in su.
E questo perché, in ITALIA, le imprese sono tartassate di tasse, il personale costa e chi vuole fare impresa viene visto come un balordo, rompicoglioni ed evasore.
Questo se ti comporti onestamente…
Morale? boh!
So solo che ho dovuto rientrare in Italy entro le 23.00. Dopo, il tunnel del Tenda, chiude.
Nel paese dei balocchi si va a dormire con le galline!
Ecco la morale: siamo proprio dei paisan:
“Hey, paisan! How’s the veal parmigiana?…”
“…’A sorrata!”
(By Corsaro)