Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

Archivio per la categoria 'corsari ghiottoni'

Antipasto dei corsari

L’appetizer dei corsari rispecchia il giusto connubio tra gola e semplicità. Nella foto ecco il mio appetizer: fetta di pane fatto in casa, pomodori (di serra) mozzarella di bufala campana.

Il tutto irrorato abbondantemente di olio extra vergine di oliva “nuovo mosto” di Sommariva.

Niente sale, lo uso poco, ma chi vuole è libero di metterlo.

Anlora…bon aptit.
(By Corsaro)

La carbonara d’oca, di Rocco (e i suoi fornelli)

Ingredienti per 4 persone:
350 g. di Tagliatelle 100 g. di speck di oca a cubetti4 rossi d’uovo2 cucchiai di Olio extravergine d’oliva1 scalogno1/2 cucchiaino di miscela cinque spezie cinesi
Preparazione:
Mentre state cuocendo la pasta, in una padella con un filo di olio fate stufare per qualche minuto lo scalogno tritato. Aggiungete lo speck di oca fino a quando il grasso diventa trasparente. Spegnete e tenete da parte al caldo. In una ciotola sbattete i rossi d’uovo e diluiteli con qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta. Aggiungete le cinque spezie cinesi e tenete da parte. Scolate la pasta rimettetela in padella a fuoco minimo versateci prima lo speck e poi i tuorli. Amalgamate il tutto per un minuto e servite molto calda.
Questa ricetta l’ho presa in prestito da Rocco, dice che è del suo amico Maurizio, oste in
Livorno.
Lo ammetto che ho fatto del web-cannibalismo ma come potevo resistere? La foto (sono sacre) non l’ho toccata, ne ho messa una mia, ma guardate che meraviglia quella sul post originale, sembrano chiamare quelle tagliatelle con dadini di petto affumicato d’oca…
(By Corsaro)

Antica Osteria dell’Orsa

“Lumicino di speranza della ristorazione saviglianese”

Ho letto queste parole in una recensione ma toglierei “lumicino”, meglio FARO!

Perchè minimizzare? Vogliamo solo e sempre lodare i soliti famosi? Non ci sto!
Vero che in questo caso sono coinvolto da sincera amicizia con gli “Orsi” Giorgia e Beppe (sono proprietari e Beppe e anche lo chef) ma è altresì vero che non mi giocherei la mia faccia per nulla al mondo: o ci credo o non ci credo.
Credo, anzi, sono convinto che L’antica Osteria dell’ Orsa sia il fiore all’occhiello della ristorazione Saviglianese.
Questo per tanti motivi ma soprattutto per l’umiltà, la semplicità con cui i concetti di cucina del territorio sono da sempre stati portati avanti: senza editti, senza proclami e senza per questo “limitare”, con assurde ed estreme privazioni, la propria fantasia culinaria (professionalità a 360°).
Con la pazienza di Beppe abbiamo “inventato” un piatto (stagionale) tutto saviglianese: “lo spezzatino di oca cotto nel fujot”. Da provare.
Poi , oltre a tante cose buone, si può gustare “Madama la piemonteisa” la famosa costata di fassone piemontese che viene guarnita con la “salsa Santarosa” tratta dall’antico libro di cucina della nobile casa saviglianese dei Santa Rosa. Recentemente insignita della Denominazione Comunale, (De.Co).

Gli “Orsi” ci credono in questa specialità saviglianese e la propongono ad un prezzo decisamente promozionale, tutto l’anno, non solo nelle occasioni “santificate” di qualche manifestazione dove qualcuno in compenso si “sbraca” per potere apparire. Con questo non dico che “sbracandosi” lavori male, la mia, è una critica verso chi organizza in questo modo che mette in competizione (non è una gara di clan) invece di unire in obbiettivi comuni: il bene del territorio. Ma, tranquilli, PASERAN anche ‘sti figuri…e sarà tempo di corsari.
(by Corsaro)

AGGIORNAMENTO 2011: I miei amici “Orsi”, Giorgia e Beppe, hanno ceduto il locale ed intrapreso altre strade. Il post andrebbe rimosso perchè non conosco la cucina della nuova gestione ma, invece, ho piacere che rimanga per ricordare quello che è stato. (By Corsaro)

Che fare con un buon pollo ruspante??

Dopo i due report e i relativi commenti del pollastrello ‘mmericano disinfettato con cloroformio pubblicati in Cambusa, oggi i Corsari raffreddano un pò i motori, proponendo una ricetta facile facile, seguendo la tradizione del nostro Piemonte: quella che presentiamo è per la verità tipicamente biellese, e prevederebbe l’uso della gallina, però siamo sicuri che anche il pollo vada benissimo, quindi POLLO RIPIENO!! Prendete un bel pollo ruspante intero, lavatelo con acqua corrente (è sufficiente, non urge la conegrina!!!), asciugatelo e allargatelo su un tagliere. A parte preparate il ripieno: si trita un pò di prezzemolo con uno spicchio d’aglio, un pezzo di Parmigiano, 1 etto di pan grattato, il fegato del pollo, a piacere qualche cubetto di prosciutto (o una manciata di pasta di salame), due uova, sale e pepe; amalgamare il tutto e tritare. Il composto che si ottiene va messo all’interno del pollo, fino a riempirlo; quaesto poi va legato alle aperture, in modo che mentre cuoce non perda la forma. Il pollo così farcito va messo in una grossa pentola con almeno 2 litri d’acqua, una carota, una cipolla, un gambo di sedano e le foglie d’alloro, facendo bollire il tutto per due ore abbondanti, aggiungendo acqua di tanto in tanto. Mezz’ora prima della fine, buttate in pentola ancora 3 cipolle, 3 patate e 3 carote. Alla fine, mettete il pollo slegato sul piatto, contornato dalle verdure lesse. E’ molto più facile da realizzare che da speigare, non è per nulla impegnativo e poco costoso, si onora una ricetta della memoria un tempo preparata per le “grandi occasioni”: 3 buoni motivi per prenotare subito un bel pollo ruspante dal vostro contadino o macellaio di fiducia, alla faccia dell’immondizia industriale… Buon appetito, Corsari!

(By Luca Ripellino-foto google)