Corsari del Gusto®

liberi pensieri di un contadino della provincia di Cuneo e dei suoi amici

Ucci ucci sento odor di…

Da il Giornale del Piemonte,

Mercoledì 13 maggio 2009

 

 

«Altri 350mila euro per Eataly, l’unico supermercato che per vendere e fare profitto prende soldi dagli enti pubblici». È questo l’attacco frontale al presidente della Provincia, Antonio Saitta e alla presidente della Regione, Mercedes Bresso, lanciato dalla coordinatrice provinciale del Pdl, Barbara Bonino.

«Questo – tuona Bonino – è il risultato dell’ultima operazione condotta a due mani da Bresso e Saitta a tutto vantaggio del Patron Farinetti, che oltre a gestire Eataly,

guarda caso è anche socio del consorzio Alta Langa cui la Bresso ha fatto pubblicità in spregio del suo ruolo di rappresentante delle istituzioni». Bonino rincara la dose e

aggiunge che «d’altra parte, sia lei che il presidente Saitta non hanno avuto scrupoli neppure nello stanziare a favore di Eataly la notevole somma di 350mila euro per la realizzazione di un progetto di promozione turistica che prevede due feste campagnole, vaghe attività di promozione e l’ideazione e organizzazione di viaggi del gusto. E ovviamente questi viaggi del gusto non solo non saranno gratuiti per i partecipanti, ma la quota a carico di ciascun viaggiatore sarà di 55 euro per una gita dalla mattina alla sera: alla faccia della crisi, dei disoccupati e dell’impegno a favore delle fasce più deboli che

Saitta sbandiera nei suoi depliant elettorali».

Bonino spiega il retroscena di questa operazione che coinvolge più enti locali. «La cosa

– racconta – è stata concordata così, fra Bresso e Saitta: Saitta ha preparato un progetto, ”Il Paniere riparte da Torino”, il solito pout pourry di enogastronomia e richiami

al territorio incentrato sulle attività da svolgere nel supermercato di Farinetti, con cui ha

partecipato al bando regionale ”Piano strategico regionale per il turismo”. Mercedes Bresso gliel’ha finanziato al 100 per cento (ovvero con 300mila euro) e Saitta ha girato 230mila euro sulla convenzione con Eataly e 70mila euro all’Atl

per ulteriori azioni di supporto all’attività di Eataly». Ma non è tutto. Infatti la coordinatrice provinciale del Pdl, che ricopre anche l’incarico di capogruppo di An-Pdl in consiglio provinciale spiega che «poi, ritenendo forse la cifra ancora troppo bassa, il 30 dicembre 2008, nell’ultima riunione di giunta, che i più arditi hanno osato definire blitz di fine anno prima delle elezioni, ha aggiunto altri 50mila euro per affittare da Eataly spazi e servizi». Un vero e proprio crescendo di collaborazione e soprattutto di contributi se si pensa che già nel 2007 il gruppo di Alleanza nazionale aveva segnalato che Saitta aveva stanziato per Eataly circa 140mila euro «lasciando alla finestra, causa insufficienza fondi, i tanti Comuni e soggetti che nel territorio del Torinese, ancora si illudevano che la Provincia di Torino non fosse votata al soddisfacimento esclusivo dei bisogni del capoluogo e dei soliti nomi in orbita Pd che si spartiscono contributi

e finanziamenti per modesti, e il più delle volte inutili ed elitari, progetti turistico-culturalenogstronomico ». Bonino conclude con una battuta.

«Si sa – deplora – i brindisi elettorali costano e pare proprio che qualcuno abbia

organizzato le cose in modo che a pagare siano i contribuenti».

 

E allora?

Se da una parte abbiamo le veline da quell’altra che c’è ?

22 Commenti »

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22 Risposte a “Ucci ucci sento odor di…”

  1. 1

    Corsaro dice:

    E bravo Tiburon!
    Complimenti per l’informazione ma, ahimè, di devo deludere.
    Lascia perdere, questa strada non porta da nessuna parte.
    Anzi! Ti fai il sangue cattivo per nulla.
    Guarda il caso Soria!
    Lascia perdere, scrivi qualche cazzata, che so, magari una bella foto di qualche cotoletta, due righe sul perchè ed il percome, qualcosa che dica tutto dica niente e vai così…

  2. 2

    marzia dice:

    avevo letto l’articolo…
    non so se posso commentare, visto che ho un interesse privato nella questione. ho lavorato e continuo a lavorare per iniziative collegate al paniere.
    mi limito a dire che, come in tutte le cose, l’informazione di parte fa risaltare alcuni aspetti (quelli che ritiene negativi) e ne nasconde altri (positivi)

  3. 3

    cip&ciop dice:

    Siamo meravigliati di questa deriva buonista del signor Corsaro! Ma forse è un falso?
    Che fine ha fatto quello vero?
    Quello di “eataly la gdo con i tacchi a spillo”, quello cattivo, incazzato e stanco?

  4. 4

    enrico dice:

    Concordo con cip&ciop: vogliamo l’originale!

  5. 5

    Tiburon (squalo da guardia) dice:

    Mi sono limitato a pubblicare un articolo apparso sul giornale del Piemonte di cui, chissà come mai, è rimasto nell’ombra.
    Come il caso della Bresso che fa la pubblicità al consorzio alta langa e l’evidente conflitto di interessi.

    @Corsaro: avrai le tue buone ragioni per glissare l’argomento ma, suvvia, non tentare di giustificare tali storie!
    Sai quanti bravi imprenditori tutti i giorni battagliano per fare rimanere in piedi le loro aziende?
    E a loro chi ci pensa?
    Ti sembra giusto che il piatto penda sempre da quella parte?
    Cerca di essere obbiettivo, almeno!

  6. 6

    Corsaro dice:

    E secondo te dove è scritto che io mi debba preoccupare di queste cose? A suo tempo ho segnalato, molte volte, le mie idee in relazione a certi circuiti. Poi ho fatto le mie scelte e sono andato avanti! Non è che uno deve rimanere tutta la vita a lagnarsi di ciò che non le piace.
    Hai fatto bene a segnalare l’articolo ma, per me, la cosa finisce li.
    @Marzia: sei nell’indotto, non vedo problemi. Giusto non entrare nella polemica.

  7. 7

    Michelis dice:

    Seguo sempre il blog, questa volta devo dare ragione a marzia, chissà dov’era la bonino quando Ghigo, allora pres. della regione, “sponsorizzava” il salone del gusto, al buio, perchè nessuno poteva immaginarne il successo, ovviamente la bonino qualche anno più tardi “giustificava” il tutto dicendo che il SdG è un successo per tutto il piemonte, mentre altre “sponsorizzazioni” fatte dalla Sx, es. salone del libro ecc. sono un flop ecc. Sempre ghigo ha sponsorizzato per 2 milioni l’univeristà del gusto di pollenzo, dove circa 300 soci sono Privati. Mah, tutto il mondo è paese.

  8. 8

    Corsaro dice:

    Credo che la Signora Bonino abbia fatto un ottimo reportage sulla questione. Comunque ti sei risposto da solo: un conto è sponsorizzare un qualcosa di cui i benefici cadono nelle saccocce della comunità, altra cosa è sponsorizzare i privati.

    Io non sponsorizzerei nulla con i soldi pubblici, o ci andrei molto cauto, (duemilioni di euri è una cifra pazzesca!) ma, questa, è una opinione strettamente personale.

  9. 9

    cip&ciop dice:

    pollenzo è un flop. tutta la stampa di sinistra che tesse le lodi di una cosa che non ha senso, dai costi esorbitanti, che ha la pretesa, pagando, di sfornare esperti del gusto!
    Una volta, gli esperti del gusto, imparavano l’arte lavando i piatti al maestro che, negli anni, trasmetteva le sue conoscenze.

  10. 10

    Michelis dice:

    Corsaro, mi sono lasciato prendere un po’ la mano, “sponsorizzato” non è il termine esatto, diciamo che la regione Piemonte fa parte dei soci, detiene una quota, della Ag. di Pollenzo spa, come il comune di Alba, Bra, Verduno e credo anche La Morra, come vedi dx e sx, c’è di tutto. Che sia un flop, non saprei, alcuni produttori, parlo dell’anno scorso, che conosco mi dissero che il bilancio non era male.

  11. 11

    Corsaro dice:

    Quoto cip e ciop! Evviva la gavetta in trincea, non quella da signorina.

  12. 12

    cip&ciop dice:

    un piano ben studiato, un “affare bulgaro” in perfetto stile marxista. Ma se guardi bene, in questa soap opera, il regista occulto c’è.

  13. 13

    ettore dice:

    500 mila euro di regalie?
    E pensare che io aspetto i soldi del psr di 4 anni fa!

  14. 14

    Corsaro dice:

    Regista occulto?
    Dai, sentiamo…

  15. 15

    cip&ciop dice:

    le lobby con il loro braccio armato: le banche. Banche che sono tutte private, compresa quella d’italia e la BCE.
    Ecco, guarda un pò:

    Banca d’italia (soci e quote):
    Intesa Sanpaolo S.p.A. 30,3%
    UniCredito Italiano S.p.A. 15,7%
    Banco di Sicilia S.p.A. 6,3%
    Assicurazioni Generali S.p.A. 6,3%
    Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. 6,2%
    INPS 5,0%
    Banca Carige S.p.A. 4,0%
    Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. 2,8%
    Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. 2,5%
    Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A. 2,1%
    Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A. 2,0%

    BCE (soci e quote):

    Nationale Bank van België/Banque Nationale de Belgique 2,8297%
    Danmarks Nationalbank 1,7216%
    Deutsche Bundesbank 23,4040%
    Bank of Greece 2,1614%
    Banco de España 8,7801%
    Banque de France 16,5175%
    Central Bank and Financial Services Authority of Ireland 1,0254%
    Banca d’Italia 14,5726%
    Banque centrale du Luxembourg 0,1708%
    De Nederlandsche Bank 4,4323%
    Oesterreichische Nationalbank 2,3019%
    Banco de Portugal 2,0129%
    Suomen Pankki 1,4298%
    Sveriges Riksbank 2,6636%
    Bank of England 15,9764%
    TOTALE 100,0000%

    Le quote di partecipazione dei proprietari della BCE indicano in quali percentuali viene ripartito il signoraggio tra le singole Banche Centrali Nazionali.
    Nota: Le banche centrali nazionali d’Inghilterra, Svezia e Danimarca (segnate in corsivo) percepiscono il reddito da signoraggio dell’Euro nonostante non lo abbiano adottato e continuino a mantenere le proprie valute nazionali.

  16. 16

    Corsaro dice:

    Quello che dici è vero ed è una cosa che in pochi sanno, o non frega di sapere!
    Il fatto che uno stato non abbia , in proprietà, una banca, nel nostro caso la banca d’Italia, è una cosa inquietante. In poche parole siamo in uno stato che non può “battere moneta”, non ha una moneta. Così era per la lira (negli ultimi tempi) così è per l’euro. Anche la banca centrale europea è privata!
    E’ una cosa pazzesca!

  17. 17

    cip&ciop dice:

    Saitta si è incazzato per il trattamento e gli onori riservato a Sua Altezza Emanuele Filiberto di Savoia in visita al castello di Racconigi in occasione della sua campagna elettorale.

    Certo che questi altro che veline!!

  18. 18

    Corsaro dice:

    La pensi pure come vuole tanto le cose non cambiano, la storia non si riscrive e i Savoia rimangono parte della nostra storia, con tutti i loro pregi e tutti i loro difetti.

  19. 19

    AUGUSTO dice:

    Caro cip&ciop
    Mi dispiace per te e per Emanuele
    ma di Trombatura si tratta ….!

  20. 20

    Gianfilippo dice:

    Seguo con costanza ed attenzione il blog che, devo dire, contiene argomenti interessanti come quest’ultimo.
    E’ certo una cosa: sono questioni delicate che andrebbero analizzate con cura.
    Ma siamo sicuri della validità di queste notizie?
    Se si, siamo in linea con una certa evoluzione del mondo delle imprese che non vedono più il signor pinco pallino a capo e proprietario di una azienda ma c’è un gruppo che si impegna in un settore ed è giusto che venga sostenuto. Questo perchè il gruppo da più garanzie rispetto il singolo dal punto di vista del ritorno che, nel caso del gruppo, ricade sulla collettività. Ed è giusto così, caro corsaro! Le logiche del singolo imprenditore che si erge sopra le masse e le guida verso il benessere ( o lo vuole fare credere) sono logioche superate che appartengono al millenio passato.
    Mi sono permesso di esprimere il mio pensiero nella speranza di darti qualche risposta.
    Ciao.

  21. 21

    Corsaro dice:

    Ho citato fonte di queste notizie e mi sembra più che autorevole.
    Per il resto ti dico che le risposte, alle mie domande, non me le da certo un nome (vago) su questo blog. Peggio ancora se, questo nome vago, cerca maldestramente profetizzare teoremi evoluzionistici, sul mondo delle imprese, che contengono frammenti di socialismo reale, un pizzico di lobbysmo e tanta ciancia.
    Perchè il fatto è un’altro: imprese che chiudono per mancanza di liquidità ed altre che navigano grazie a “gettoni vari” provenienti da soldi pubblici.
    Il mio comune spende 300 mila euro per fare una fiera a cadenza biennale dove si festeggia un prodotto che, di fatto, non esiste. Poi alle richieste del sottoscritto di organizzare un paniere dei prodotti del territorio si risponde picche!
    Ti sembra logico?

  22. 22

    lupo de lupis dice:

    ih ih ih

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